Una campagna di
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Diversi studi dimostrano la crescente importanza dell’imprenditoria straniera in Italia ed in Europa: “La lettura dei dati ci conferma che sono oltre 600mila le imprese condotte da lavoratori immigrati in Italia, un decimo di tutte le aziende registrate presso le Camere di Commercio del Paese (9,9%): il loro dinamismo merita l’attenzione della politica e delle Istituzioni per gestire la complessità e fronteggiare la scarsa efficienza dell’ambiente burocratico – amministrativo. La propensione imprenditoriale degli immigrati è diffusa ma poco valorizzata benché, se opportunamente accompagnata da una politica integrata e a più livelli, potrebbe innescare una spinta imprenditoriale creativa nella nostra economia, fattore di stabilità e di coesione per la crescita e l’occupazione. Sono attività dinamiche ma anche relativamente svantaggiate, che possono incontrare maggiori difficoltà nell’affrontare le sfide dei mercati a livello locale, nazionale e per risolvere molteplici fattori che ne frenano la crescita.” (da IDOS Centro Studi e Ricerche Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2 0 1 9).
Lo sviluppo dell’imprenditoria straniera non rappresenta solo un’opportunità di crescita economica per il territorio e di riduzione della disoccupazione, ma costituisce soprattutto il mezzo più efficace per favorire l’integrazione culturale e la coesione sociale. Purtroppo capita spesso che risorse preziose, sia fisiche che intellettuali, non vengano adeguatamente riconosciute ed utilizzate, con una grave perdita sia per la collettività che per i singoli.
Il problema principale per gli stranieri che vogliano aprire un’impresa o diventare autonomi è di duplice natura: da una parte c’è la difficoltà a reperire le informazioni pratiche ed amministrative e a districarsi tra gli iter burocratici, dall’altra c’è una grande necessità di formazione linguistica e professionale/manageriale che aiuti gli aspiranti imprenditori a definire il proprio modello di business.
Sarebbe perciò utile intervenire con una serie di azioni di informazione/formazione e di consulenza mirate ai temi della creazione d’impresa e del lavoro autonomo, con l’obiettivo di accompagnare gli immigrati dall’idea iniziale fino alla messa a regime della loro start up.
Obiettivo del progetto
L’obiettivo dell’intervento – in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 - è di far aumentare l’imprenditoria straniera a Padova in modo da favorire la crescita economica, la riduzione della disoccupazione e l’integrazione culturale e sociale.
Ci si propone di costituire almeno TRE NUOVE IMPRESE nell'arco di un anno.
Descrizione del progetto
Il progetto prevede quattro tipologie di azioni:
Si propone questo approccio in base alle esperienze fatte nell’ambito dei corsi per l’avvio d’impresa organizzati nelle Camere di Commercio di Padova e Venezia (in particolare per lo sviluppo dell’impresa femminile).
Il Piano d’Azioni
AZIONE 1: COSTITUZIONE DI UNO SPORTELLO PER L’AVVIO D’IMPRESA STRANIERA
AZIONE 2: ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE
AZIONE 3: CONSULENZA E COACHING
AZIONE 4: PUBBLICIZZAZIONE DEL PROGETTO
Costo del progetto
Per la realizzazione del progetto si prevede un costo totale di 48.000€ (che include anche l’affitto dei locali per le diverse attività ed i materiali didattici).
Tempi di realizzazione
Per la realizzazione del progetto si prevede almeno un anno dall’inizio delle attività di sportello.
L'IDEATRICE DEL PROGETTO: Valeria Pellegrino si occupa di formazione e consulenza aziendale dal 1998. Ha collaborato con le Camere di Commercio di Padova e Venezia e con l’Università Ca’ Foscari come docente nei corsi sulla creazione d’impresa e sullo sviluppo dell’imprenditoria femminile. E’ specializzata nelle tematiche legate all’imprenditorialità, quali la strategia aziendale, la comunicazione ed il marketing. Dal 2006 è docente di lettere nelle scuole secondarie di 1° e 2° ed insegnante di italiano per stranieri. E’ operatrice shiatsu e counselor ad approccio psico-corporeo e relazionale (vedi CV completo in www.entelecheiaformazione.it).
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Innovazione e infrastrutture: costruire infrastrutture solide, promuovere l'industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l'innovazione.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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