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Chi propone
Associazione Ricreativa Ai Boschi
Obiettivo
Raccogliere 2000 euro per completare il restauro della tela del santo patrono
Scadenza
a fine aprile 2022
Sintesi
Quest’anno si celebra il millenario della nascita di San Bernardo d’Aosta, “santo delle Alpi”, patrono degli alpinisti e dei viaggiatori. Nell’oratorio di San Bernardo della frazione Ai Boschi di Valdilana esiste una tela d’altare con Madonne e santi (San Bernardo e S. Grato) che necessita di un restauro. L’associazione ricreativa Ai Boschi, che da anni anima questa piccola borgata sulle montagne sopra Biella, ha necessità di un piccolo aiuto per completare il restauro.
Responsabile della proposta
Franco Grosso, membro dell’associazione ricreativa Ai Boschi, è un creativo pubblicitario, titolare di uno studio di promozione territoriale. Vive e lavora a Mosso, comune di Valdilana, in provincia di Biella. Scrive guide turistiche e articoli su giornali e riviste di settore, disegna tavole panoramiche. È vice-presidente nazionale della Rete dei Cammini, ideatore e promotore del Cammino di San Carlo, membro del Comitato Strategico di Alto Piemonte Turismo.
Titolo
Un aiuto perSan Bernardo delle Alpi
L’oratorio di San Bernardo ai Boschi è situato in bellissima posizione a quasi 800 metri d’altezza ed è l’unico della zona ad essere dedicato al Santo delle Alpi, assieme al conosciuto Santuario posto su una delle vette del Monte Rubello, nell’Oasi Zegna sopra Trivero in provincia di Biella.
Patrono di Valdilana e delle Alpi
L’iniziativa si lega ad un importante anniversario, il millenario dalla nascita di San Bernardo, che da un paio di anni è ufficialmente il patrono del nuovo comune di Valdilana, nato nel 2019 dalla fusione di Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso.
In realtà il millenario della nascita cadeva nel 2020, ma causa pandemia sono state rinviate tutte le manifestazioni a riguardo. Su alcuni libri e sui calendari leggiamo “S. Bernardo da Mentone”, mentre su altre fonti troviamo “S. Bernardo da Aosta”. Sono la stessa persona. Il Mentone in oggetto non è la famosa cittadina della Costa Azzurra al confine con l’Italia, ma un piccolo comune turistico dell’Alta Savoia, sulla costa orientale del lago di Annecy, ancora oggi chiamato Menthon-Saint-Bernard. A far chiarezza su questo ci pensò Pio XI, al secolo Achille Ratti, il papa alpinista che nel 1923 elevò Bernardo all’onore degli altari con l’appellativo di “Santo delle Alpi”, patrono anche degli alpinisti e dei viaggiatori, e con l’indicazione di festeggiarlo il 15 giugno.
Le reliquie di Novara
Gli studi di un secolo fa lo fanno meritoriamente nascere da una nobile famiglia valdostana e avviato alla carriera ecclesiastica. Divenne poi un efficace predicatore, in continuo peregrinare sulle montagne, non solo valdostane, ma anche valsesiane e novaresi. Nell’iconografia ufficiale viene rappresentato con il diavolo incatenato ai suoi piedi e talvolta con il bastone o bordone da pellegrino, utile anche sui passi e ghiacciai alpini.
San Bernardo da Aosta muore a Novara nel 1081 e là venne sepolto il 15 giugno, giorno della sua festa. Le spoglie, venerate come reliquie, si trovano in un altare laterale del Duomo novarese. Chiaramente le sue tracce sono evidenti tra le montagne valdostane: l’ospizio al passo del Gran San Bernardo, a 2473 metri, è considerato il più alto monastero delle Alpi.
I Cammini di San Carlo e di San Bernardo
Anche l’Ospizio al passo del Sempione ha la stessa dedicazione e da quel punto parte il Cammino di San Bernardo d’Aosta, che dal Sempione in nove tappe raggiunge Novara. Questo itinerario storico e devozionale è stato ideato nel 2017 dall’associazione Amici di Santiago di Novara, che quest’anno celebrerà il millenario della nascita del santo, manifestazione forzatamente rinviata nel 2020. Il Cammino di San Bernardo incrocia a Orta il Cammino di San Carlo, ideato nel 2010, che da Arona raggiunge Oropa e poi prosegue verso Viverone per collegarsi con la Via Francigena. Grazie alla collaborazione tra le associazioni e le persone che promuovono questi cammini, gli amici di Novara verranno in pellegrinaggio anche alla chiesetta di San Bernardo ai Boschi, dove passa la sesta tappa del Cammino di San Carlo, che dal Santuario della Brughiera raggiunge Pettinengo.
Al di là delle Alpi
San Bernardo ai Boschi è anche lo scenario di una storia straordinaria, raccontata due anni fa nello spettacolo “Al di là delle Alpi” ideato da Flavia Grosso e realizzato dall’associazione Atelier di Ponzone Biellese. Federico Strobino, ufficiale dell’Esercito Regio di origine mossese, nel 1943 portò in salvo 400 ebrei attraverso le Alpi, partendo dalla vicina Francia. Alcuni di questi esuli troveranno proprio ai Boschi di Pistolesa il loro rifugio più sicuro e da quella storia vera è nata una bellissima vicenda di solidarietà e di amicizia.
Un impegnativo restauro
L’opera d’arte in corso di restauro e per la quale si chiede un aiuto è proprio una tela presente sopra l’altare ligneo della chiesetta dei Boschi, costruita nel 1825. La tela raffigura San Bernardo, con la veste bianca dei benedettini con il demonio alla catena e lo sguardo è rivolto verso apparizione della Madonna con il Bambino sulle ginocchia, seduta in una corona di nuvole e cherubini. A destra è raffigurato San Grato con lo sguardo rivolto verso lo spettatore, con la mano destra benedicente e il pastorale alla sinistra.
La tela si trova attualmente nel laboratorio di restauro di Tiziana Carbonati, che ha già iniziato il lavoro sull’opera, piuttosto ammalorata, anche per una pesante ridipintura effettuata nel 1965. L’intervento è stato autorizzato dal MIC Sabap-No ed il funzionario dott. Andrea Quecchia segue i lavori. La restauratrice, ben conosciuta dalle nostre parti per i molti restauri eseguiti per conto del DocBi, sta lavorando in collaborazione con le restauratrici Sara Barchietto e Michela Lotterio. L’intento è quello di riportare alla luce un probabile dipinto originale, certamente più interessante, in quanto il quadro era con tutta probabilità già presente nella chiesa parrocchiale di Mosso, in seguito donato ai Boschi per arricchire quella nuova chiesa.
L’operazione di restauro è possibile grazie alla richiesta di contributo fatta alle fondazioni locali da don Carlo Rovagnati, parroco di Mosso, a nome degli abitanti e parrocchiani dei Boschi e di Pistolesa, che hanno a cuore la bella chiesetta di San Bernardo. La Fondazione CRB (Cassa di Risparmio di Biella) e la Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino) hanno risposto positivamente, garantendo oltre la metà del necessario. Altri contributi sono arrivati grazie alle iniziative organizzate dall’associazione ricreativa Ai Boschi e in particolare per il prezioso impegno della signora Maura Bonaso. Purtroppo la sua prematura scomparsa non gli permetterà di vedere realizzato il suo sogno e - d’accordo con il marito Antonio e i figli - si è pensato di organizzare in suo ricordo una sottoscrizione via internet per completare il restauro.
Chi vorrà partecipare, anche con una minima somma (bastano 5 euro), avrà la simbolica ricompensa di vedere il proprio nome sulla bacheca che verrà posta all’esterno dell’oratorio e di poter ritirare un omaggio floreale durante la manifestazione che verrà organizzata per la presentazione dell’opera. In totale serve una piccola somma, meno di duemila euro, ma vuole essere un significativo esempio di partecipazione collettiva a favore della bellezza dei nostri paesi.
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