Una campagna di
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Il progetto nasce su iniziativa di Luca Lanzano, regista e autore emergente di Napoli, che per primo ha sentito l’urgenza di raccontare la vita, e di ridare luce alle musiche, di uno dei cantautori più originali e controversi di Napoli, emblema di una generazione unica e ribelle che tanto ha saputo dare al patrimonio artistico e culturale partenopeo.
“Raccontare Alan (Giovanni), o meglio far raccontare ad Alan la sua esistenza scolpita attraverso il Tempo, non è soltanto raccontare l’emblema di una generazione di cui oggi viviamo i lasciti, ma è anche analizzare un’umanità che va oltre ogni periodo storico, età, sesso o religione.”
(Luca Lanzano – autore e regista)
“Quel che mi ha portato a intraprendere la realizzazione di questo film è stato in primis un forte fascino verso la figura di Alan. La prima volta che ci siamo presentati teneva un piccolo concerto in un bar del centro di Napoli. Col suo viso scavato dava boccate piene alla sua sigaretta senza filtro, per poi appoggiarla nell’incavo superiore della chitarra, tra il manico e le corde; iniziava poi a suonare con quel suo tocco forte e deciso, accompagnato dalla sua voce roca e profonda. Lì ho capito che, dietro quelle fossette che scavano il suo volto, c’è un mondo da raccontare.” (Luca Lanzano – autore e regista)
“Circa un anno dopo sono partito alla volta della Puglia, vivendo con lui per diversi mesi nel suo trullo. Qui ho osservato la sua quiete, il suo mondo di natura e tranquillità che va in contrasto con la sua vita e il suo stesso modo di essere, raccogliendo buona parte del materiale video che mi è servito da spunto per avviare la costruzione del film.” (Luca Lanzano – autore e regista)
“Il racconto di un ignorante è metafora ed emblema della resilienza umana, in un viaggio di vita che tutti siamo chiamati a compiere per trovare il nostro posto nel mondo. Il protagonista è un antieroe, ma al contempo diventa l’eroe di una rinascita interiore, nella quale si rispecchia un’attitudine universale, un’umana vanità, nell’indagare sé stessi raccontandosi, per dare forma e senso alle esperienze vissute.” (Luca Lanzano – autore e regista)
Giovanni Wurzburger (detto Alan), classe 1955, è un cantautore e bluesman napoletano (a dispetto del cognome ereditato da un avo austriaco), di indole “gitana” e dal carattere irrequieto. Dopo un lungo girovagare come artista di strada tra Napoli e Londra, affina il suo stile, in bilico tra il repertorio classico napoletano e il rock-blues mediterraneo, incidendo quattro album: Alan Wurzburger (1994), Spingole (1997), Amour Amer(2002), Mi fermo a guardare la luna (2018).
Nonostante non sia mai riuscito a raggiungere la fama nazionale, a Napoli ha sempre avuto un forte seguito e i suoi primi album sono stati molto apprezzati dalla critica. Il suo primo album ha venduto più di 7.000 copie in Francia e le sue canzoni hanno riscontrato successo venendo trasmesse dalle principali emittenti radiofoniche francesi.
Alan Wurzburger si potrebbe definire il Bobo Rondelli di Napoli, sia per somiglianza caratteriale che per affinità di sorte. Alan, da sempre restìo al “sapersi vendere” e poco incline al compromesso, non è riuscito ad ottenere i riconoscimenti che probabilmente meritava, ma è riuscito sempre a tener viva la sua coerenza.
“Io ho sempre composto ma ho sempre rifiutato il prodotto discografico, di entrare nella logica delle major (…); bisogna restare liberi, è il cuore che parla in una canzone.” (Alan Wurzburger – protagonista)
Lo spirito libero, da cui deriva la sua autenticità, unito al suo totale rifiuto di ogni forma di omologazione e alle sue continue peregrinazioni, l’hanno reso un personaggio riconoscibile e al contempo misterioso. La sua solitudine non è solo “artistica”, ma anche esistenziale. Una costante nella vita del cantautore che oggi lo pone davanti alla sfida più grande: quella di fare i conti con sé stesso, con le proprie scelte ed il proprio passato.
“Canta guagliò, lievet a capa ‘sti pensieri amari, che ‘a vita ‘sta passanno e niente ti potrà più dare. Perché sei troppo serio per ballare un poco? E pensi ai perché di questo mondo sballato e rotto”. (Canta Guagliò – Alan Wurzbuger, 1994)
Oggi Alan, dopo diversi anni trascorsi nel suo trullo pugliese, è tornato a vivere a Napoli. Il progetto di documentario insegue dunque l’urgenza di una vita da raccontare in un momento particolarmente difficile. Un “andare di fretta” che necessita di tutto l’apporto produttivo di un film che non vuole essere solo un omaggio al cantautore di cui narra la storia, ma che è prima di tutto un film intimo, di relazione, che indaga i temi della solitudine e della rinascita dietro i cambiamenti di un uomo in bilico tra il perseguire la propria libertà e l’affrancarsi come uomo e artista.
Inbilico Teatro e Film, data la vicinanza con i temi trattati e con il protagonista, ha abbracciato il progetto in fase di sviluppo e pre-produzione, condividendo fin da subito con il regista l’importanza di lasciare una testimonianza cinematografica di una vita così densa di significati e di un repertorio musicale così unico e prezioso nel suo genere.
Grazie alla sua decennale esperienza nel campo della produzione artistica e audiovisiva, in collaborazione con l’Associazione Premio Fausto Rossano, grazie al patrocinio di École Cinema e dell’Istituto Francese Grenoble a garanzia dell’interesse culturale e della promozione dell’opera, Inbilico Teatro e Film intende delineare la linea produttiva che meglio si declina con la natura artistica ed autoriale del progetto e con la sua fattibilità. Fattibilità garantita dalla conoscenza pregressa e la vicinanza con il protagonista e le ambientazioni del film (Puglia, Campania) e dall’ottenimento preliminare delle liberatorie a titolo non oneroso per l’utilizzo dei brani musicali nel film da parte delle case discografiche che hanno edito gli album di Alan Wurzburger fino ad oggi.
Data la rilevanza culturale dell’opera, il suo forte carattere identitario rispetto al territorio/città in cui è prevalentemente girata oltre che la promozione indiretta dei luoghi e della storia culturale di Napoli, si è ritenuto opportuno far richiesta di fondi regionali per la produzione (Piano Cinema Regione Campania). Dopo un primo esito negativo (progetto ammesso ma non finanziabile – sessione 2021), si stanno aspettando gli esiti della sessione 2022.
“Il nostro intento, come produzione, è quello di sostenere un progetto già avviato su iniziativa del regista Luca Lanzano, nel rispetto delle sue scelte autoriali e delle collaborazioni che aveva già coinvolto per questo film, tutti giovani professionisti emergenti del nostro territorio”. (Andrea Canova - produttore)
“Il nostro ruolo sarà quello di reperire i fondi necessari per la realizzazione del film e di affiancare il regista con tutto il supporto del nostro team di produzione e con la collaborazione di alcune figure professionali accreditate che riteniamo possano rinforzare l’assetto tecnico soprattutto in fase di post-produzione. È un documentario a basso budget che riteniamo possa riscontrare un buon successo in termini di distribuzione e che prevediamo di terminare e di lanciare nei Festival entro la fine dell’anno prossimo (2023). Abbiamo pensato di iniziare fin da subito a promuovere il film a partire dal territorio in cui verrà girato (Napoli) cercando di sfruttare a pieno le potenzialità in termini di sostegno e di seguito che il contesto di appartenenza del film e del suo protagonista ci può offrire.” (Andrea Canova - produttore)
A supporto delle attività di produzione e di reperimento fondi, potendo contare sulla collaborazione con l’Associazione Premio Fausto Rossano, oltre che con l’Istituto Francese Grenoble e l’Ass. Ècole Cinema, s’intende lanciare una campagna promozionale che ha l’intento di far accrescere fin da subito l’interesse ed il sostegno attorno al film ed al suo protagonista.
Inbilico Teatro e Film curerà la promozione del progetto sui propri canali social e attraverso la pagina dedicata al film (https://www.facebook.com/ilraccontodiunignorante). Inoltre si prevede l’organizzazione di alcuni eventi culturali, come la rassegna di documentari sul mondo della musica, che presto verranno annunciati attraverso i canali dedicati e che prenderanno ispirazione dalle linee tematiche e narrative del film.
Il CROWDFUNDING, a cura dell'Ass. Premio Fausto Rossano,avrà l'obiettivo di coprire una parte delle voci di costo riferite alla produzione ed alla post-produzione del documentario, oltre che tutte quelle inerenti la promozione ed il marketing del progetto.
“È nostro intento garantire un apporto finanziario, e non solo in termini di promozione, ad un progetto meritevole e che stiamo sostenendo fin dall’inizio; le tematiche esistenziali del film sono vicine alla mission e alle attività della nostra associazione. Per questo abbiamo pensato di lanciare il crowdfunding su PDB, che promuoveremo e gestiremo insieme a Inbilico Teatro e Film.” (Marco Rossano – Ass. Premio Fausto Rossano)
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