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Grazie al tuo contributo, il progetto RARE potrà sviluppare una nuova tecnologia per il recupero di metalli da rifiuti elettronici.
Nello specifico, ci focalizzeremo sulle terre rare, una classe di elementi chimici utilizzati nei dispositivi elettronici, veicoli elettrici, pale eoliche e molto altro ancora, la cui estrazione dai minerali richiede un processo costoso e inquinante. L’idea è di sviluppare un dispositivo sostenibile e attento all’ambiente, in grado di recuperare le terre rare dei rifiuti elettronici.
Attraverso specifici trattamenti di questi rifiuti, gli ioni delle terre rare possono essere trasferiti in acqua e successivamente catturate dal nostro dispositivo. Ulteriori trattamenti permetteranno di recuperare le terre rare e, idealmente, renderle riutilizzabili per la produzione di nuovi dispositivi e tecnologie elettronici.
L’idea alla base del progetto RARE è di utilizzare e valorizzare dei materiali di scarto, generati dalle industrie per preparare dei materiali porosi, ovvero contenenti numerosi canali e aperture, adatti per la cattura delle terre rare.
I materiali che intendiamo utilizzare sono scarti dell’industria chimica e dell’acciaio che, con opportune lavorazioni, formano dei prodotti solidi con elevata area superficiale e capacità di assorbimento.
Il passo aggiuntivo è di legare sulla superficie di questi materiali delle molecole in grado di catturare le terre rare, con una maggiore selettività verso alcuni elementi chimici appartenenti a quella classe. A questo scopo, i materiali prodotti verranno testati su scala di laboratorio per quantificare la loro capacità di intrappolare le terre rare e per determinare la selettività verso la cattura di uno specifico elemento chimico, quando in miscela con altri.
Lo sviluppo di un materiale proveniente da materiali di scarto, quindi sostenibile e a basso costo, modificato per ottimizzare la propria funzione e selettività di cattura, potrà rappresentare un esempio per lo sviluppo di nuove tecnologie verdi, capaci di recuperare le terre rare, basate sulla tecnologia di estrazione in fase solida.
Questa strategia di cattura si presta ad essere la più efficiente nella separazione delle terre rare grazie al suo basso impatto ambientale ed all'elevata efficacia, ma richiede miglioramenti nella selettività.
Le terre rare sono un gruppo di elementi chimici che si trovano nella crosta terreste e che hanno proprietà uniche e molto importanti per molte tecnologie moderne.
ll nome “terra rara” potrebbe far pensare che, in natura, questi elementi siano estremamente rari; nella realtà non sono così introvabili. Basti pensare che, le terre rare presenti sulla terra in quantità minore, sono in realtà 200 volte più comuni dell’oro.
La loro rarità è legata al fatto che, seppur presenti in diversi minerali, questi elementi sono sparsi in tutto il mondo ed è estremamente difficile trovare giacimenti di grandi dimensioni. Per poter ottenere una piccola quantità di questi elementi è quindi necessario trattare grandissime quantità di minerali.
Nel momento in cui leggi questa pagina, stai tenendo in mano una terra rara! Questi elementi sono infatti usati soprattutto nella tecnologia: televisori, chip e hard disk dei computer, touchscreen e i circuiti elettronici contengono tutti delle terre rare.
L’importanza di utilizzare fonti di energia sostenibili e verdi vede ancora le terre rare come protagoniste perché costituiscono elementi fondamentali nella componentistica di turbine eoliche, pannelli fotovoltaici, lampade a basso consumo e automobili elettriche. Inoltre, sono anche importanti per alcune applicazioni mediche, militari e per diversi processi industriali.
Data la loro diffusione nella crosta terrestre, l’estrazione e la purificazione di queste sostanze ha diverse problematiche. In primo luogo, il processo estrattivo è molto inquinante: secondo le stime, per ogni tonnellata di terre rare estratta da processi minerari, vengono prodotti 13 Kg di polveri, fino a 12000 m3 di scarichi gassosi e 75 m3 di acque inquinate. Inoltre, non va dimenticato che una tonnellata equivale ad altrettanti residui radioattivi, nocivi per la salute umana e di difficile smaltimento.
In secondo luogo, la maggior parte delle terre rare sono estratte in paesi in via di sviluppo, spesso sottoposti a regimi politici non democratici e poco attenti alla salvaguardia dell’ambiente. Per questi motivi, vi sono problemi di fornitura di queste materie prime, soprattutto per l’Europa, povera di terre raree costretta quindi all’importazione.
Il recupero delle terre rare già disponibili in Europa, ovvero quelle contenute in rifiuti elettronici, batterie esauste e impianti di energia rinnovabili dismessi, è fondamentale sia per un beneficio economico che ambientale.
Il rapporto annuale del Centro di Coordinamento di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche mostra che nel 2021, in Italia, sono state raccolte 385.258 tonnellate di questa tipologia di rifiuti. Diversi componenti vengono già recuperati, come le parti in ferro, in plastica, alluminio, rame e alcuni metalli preziosi. Tuttavia, il recupero delle terre rare rimane ancora, al giorno d’oggi, difficoltoso e rappresenta una grande sfida per il futuro.
Ad oggi sono disponibili delle strategie per recuperare le terre rare dai rifiuti elettronici e le principali sono note come processi piro-, o idro-metallurgici. Queste strategie comportano alcuni problemi legati, rispettivamente, all’enorme quantità di solventi ed energia richieste per svolgere i processi e per questo hanno un impatto ambientale non trascurabile, oltre a non essere adatti per un’applicazione su larga scala.
Per giunta, queste strategie non garantiscono alte rese, selettività e purezza delle terre rare separate. Con questo progetto intendiamo affrontare il problema sfruttando il potenziale di materie prime ottenute come scarti di diverse industrie (metallurgica, edilizia, fosfati, fluoroderivati ecc.). Normalmente, questi rifiuti richiedono dei trattamenti costosi e difficili per il loro smaltimento, ma grazie al nostro progetto diventeranno risorse di fondamentale importanza.
RICOMPENSE:
Le spedizioni a domicilio prevista per le ricompense "Erbio - Benvenuto tra i primi sostenitori" e "Terbio - Per i veri sostenitori" avverranno a campagna conclusa tramite il servizio di posta ordinaria a carico del Team RARE. La consegna è prevista entro 4 giorni lavorativi dalla data di spedizione. Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci all'indirizzo e-mail: rarenanotech@gmail.com.
IL TEAM "RARE":
Siamo dei giovani ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca con diverse esperienze nell’ambito chimico, nella comunicazione enel marketing.
Nonostante i diversi ambiti di studi, ci unisce l’attenzione verso la sostenibilità delle materie prime e delle tecnologie utilizzate nella vita di tutti i giorni. Per questo abbiamo deciso di unire le nostre forze e conoscenze per un futuro più attento all’ambiente.
Il nostro team: Lorenzo Viganò, Barbara Di Credico, Daniele Montini e Jessica Bosisio
La formazione del nostro team è avvenuta grazie al gruppo di ricerca dei professori Roberto Scotti, Massimiliano D’Arienzo e Barbara Di Credico, che ci permettono di utilizzare le più moderne strumentazioni per la sintesi e lo studio di materiali inorganici.
Il tuo contributo sarà importantissimo! Una volta raggiunto il 50% del budget per la realizzazione del progetto, il consorzio EIT Raw Materials, che ha creduto in noi e nella nostra idea, finanzierà la restante parte per raggiugere insieme il traguardo stabilito.
Aiuta anche tu RARE a dare una nuova vita ai rifiuti elettronici e a rendere possibile il recupero delle terre rare, per un futuro più sostenibile e più smart!
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Innovazione e infrastrutture: costruire infrastrutture solide, promuovere l'industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l'innovazione.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
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