Breve bio

FAZIO è un cantautore poli-strumentista di origini calabresi, nato in Piemonte e cresciuto nelle Marche. Suona per anni in cover band, poi si chiede che senso abbia suonare (male) cose scritte (bene) da altri e quindi fonda gruppi di musica inedita. Non pago, si mette in proprio per scrivere canzoni su ciò che lo interessa di più: le grandi cose di poco conto. Scrive, suona, arrangia, produce ed è il mago della pasta fresca. Al momento sta lavorando al suo primo EP dal titolo vagamente autoreferenziale L'EPillole di FAZIO

Il progetto

Quando ho pensato ad un crowdfunding per realizzare il mio EP, per un attimo mi è presa la sindrome dell’impostore. "Ma ti pare che posso chiedere soldi alla gente quando potrei letteralmente suonarmela e cantarmela da solo?". Davvero, ad oggi per fare musica potrebbe pure bastare un computer: ti ci ritrovi su un’orchestra intera e via. Facile, comodo, economico.

Fortunatamente a farmi rinsavire poco dopo è stato il pensiero di quello che davvero mi interessa: fare musica in modo genuino, che per me ha tanto a che fare con la cura delle piccole cose e con l’attenzione alla qualità e al processo che sta dietro alla nascita delle mie canzoni.

Della musica ci sono cose talmente evidenti che forse non ha neanche senso stare qui a parlarne. Ad esempio tutti sanno che è un mezzo di comunicazione potentissimo e immediato, che connette conoscenti e sconosciuti, in grado di generare in noi i sentimenti più contrastanti, siano essi belli o brutti. Di certo è impossibile rimanerle indifferente. Pensate alla vostra canzone preferita. Avete le farfalle allo stomaco? E se invece vi dicessi di pensare per un solo attimo alla canzone che più non sopportate? Come mai proprio “Despacito”? Fa venire anche a voi il formicolio alle dita, vero? Ecco, non è di certo indifferenza.

Non tutti invece sanno che per fare musica ci sono dei costi tutt’altro che indifferenti, anche quando le canzoni, come nel mio caso, vengono “fatte in casa”, come la pasta.

“E quali sono questi costi, caro Fabio che vuoi i nostri soldini?” Ecco a voi il podio:

• I musicisti: persone che suonino degli strumenti veri e che possano apportare il loro gusto e il loro “tocco” personale alle mie canzoni. Il contatto e il confronto con altri essere umani può far nascere cose sorprendenti. Noi spesso ascoltiamo i capolavori dei nostri artisti preferiti, che portano la loro firma. Quello che passa in secondo piano è che le nostre canzoni del cuore non sarebbero così come le conosciamo se non ci fossero stati dei musicisti a farle suonare a quel modo, spesso ispirando idee che hanno reso quelle stesse canzoni iconiche. Facciamo un esempio: Azzurro, Adriano Celentano. Li sentite anche voi quei fiati goffi e un po’ svogliati che aprono il brano? Ecco. Non li ha mica suonati Adrianone! Questo a riprova del fatto che suonare con il computer è bellissimo e gratificante, ma a volte non basta. Non c’è intelligenza artificiale che tenga. L’anima non può essere generata a tavolino (o almeno non per ora…)
• Il mix engineer: ovvero colui che si occupa del mix. Cos’è il mix? Avete presente quando assaggiate un piatto e riuscite a distinguere tutti gli ingredienti e godete come i matti perché insieme creano un sapore perfetto? Ecco, il mix è quel lavoro che permette ad ogni strumento di essere riconosciuto e al contempo di suonare con gli altri in modo armonico; senza il mix engineer il risultato sarebbe un bel mappazzone.
• Il master: ultimo step della produzione, la fase di cesello che impacchetta la canzone e la prepara ad essere ascoltata su qualunque piattaforma e dispositivo.

“Beh sì ok Fabio, ci vorrà qualche centinaio d’euro, che vuoi che sia? Vai a lavorare e pagati tutto da solo”.                                                                                                        

Sarebbe bello se il lavoro da svolgere finisse qui. E invece no, gentili ascoltatori! Perché fuori dal podio sono rimasti le grafiche, i videoclip, l’ufficio stampa, il merchandising, le registrazioni, l’affitto degli spazi, i costi per i tecnici, le sponsorizzazioni e chi più ne ha più ne metta.

Lo sentite il tintinnio dei soldi come si fa assordante? Ora, immaginate tutte queste cose e moltiplicatele per 5.

"Perché dobbiamo moltiplicare le spese per 5?" Perché voglio realizzare un EP, cioè un mini-album composto di 5 canzoni, che si intitolerà L’EPillole di FAZIO. Sono 5 caramelline dai gusti diversi, ma tutte all’interno dello stesso pacchetto. Sono colorate, frizzantine, dolci con un retrogusto amarognolo. Romantiche e scanzonate, da fischiettare mentre si va in bicicletta o mentre si lavano i piatti. Da consumarsi preferibilmente non più di tre volte al giorno, dopo i pasti. La prima di queste canzoni si intitola Bella domanda ed è uscita a maggio, con anche un videoclip e direi che rende bene l'idea di quello che succederà.

E quindi cosa vi chiedo? Di diventare parte integrante del mio progetto, tanto quanto un musicista della mia band! Qualsiasi contributo mi aiuterà a lavorare come non potrei fare se dovessi puntare sulle mie sole risorse, e sarebbe per me segnale di qualcosa di prezioso, di condiviso e che possa sparpagliare in giro qualche semino di bellezza, che di quella non ce n’è mai abbastanza