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LUBITEL STORIES ai tempi del conflitto tra Russia e Ucraina

Una campagna di
Giovanni Manisi

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LUBITEL STORIES ai tempi del conflitto tra Russia e Ucraina

LUBITEL STORIES ai tempi del conflitto tra Russia e Ucraina

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Fotografia & mostre
  • Obiettivi
    10. Ridurre le disuguaglianze
    16. Pace, giustizia e istituzioni forti

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Giovanni Manisi

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Il Progetto

LUBITEL STORIES

Storie di fotografia analogica viste con gli occhi di una fotocamera sovietica ai tempi del conflitto tra Russia e Ucraina

A cura di Giovanni Manisi

Premessa

Era appena caduto il muro di Berlino e alcuni giovani iniziarono a portare in Italia dall'ex URSS alcuni apparecchi fotografici, tra cui le Lubitel.
Rimasi subito affascinato da quella biottica semplice, leggera, dal look moderno e decisamente economica. Dopo la prima ne ho acquistate altre due.
Ne avevo sempre una in borsa: pesava poco e valeva ancora meno per cui potevo anche permettermi di romperla o perderla, ma non è mai successo e ne avrei comunque sofferto, dato l’enorme valore affettivo che subito si conquistò.
Poi durante la mia pausa dalla fotografia sono rimaste in bella vista nella mia libreria per qualche anno, fino a quando ho notato che in Flikr c'erano dei gruppi di affezionati utilizzatori, ma le informazioni che circolavano su questa fotocamera erano poche e confuse.
In particolare mi ha colpito il fatto che molti la consideravano una toy camera, una fotocamera giocattolo.

Libro lubitel storiesHo così condotto una ricerca per ricostruire la storia della sua produzione, con l'idea di realizzare un piccolo libro da autopubblicare.
Poi però ho conosciuto alcuni fotografi sparsi un po' in tutto il mondo che la utilizzano tuttora ed ho pensato di costruire un libro più completo sulla Lubitel, che comprendesse anche i racconti di chi ancora la usa, del perché la ama, con i consigli per sfruttarne al meglio le potenzialità creative.
È stato davvero entusiasmante conoscere persone con le loro storie straordinarie e dedicare a loro una parte del libro, inserendo loro foto e loro esperienze d'uso, consigli e commenti. Ho scoperto anche che alcuni di loro erano dei rifugiati, a causa della guerra, e che a molti artisti era stata preclusa la possibilità di esporre in molti paesi europei perché cittadini russi.
Poi un editore triestino, Centoparole, si è mostrato interessato al libro ed è così che è stato pubblicato. Il libro “Lubitel stories. Fotografare con la biottica venuta dalla terra dello Sputnik” è stato, quasi subito dopo la pubblicazione, ripreso in un’intervista pubblicata su Lomography:
https://www.lomography.it/magazine/351142-intervista-a-giovanni-manisi-autore-di-lubitel-stories

Dal libro all’esposizione

A questo punto, ho pensato di organizzare una mostra per esporre le opere di alcuni dei fotografi più interessanti che ho citato nel libro, anche per sensibilizzare sul tema delle divisioni ideologiche ed eventualmente anche raccogliere fondi a favore di progetti sull'inclusione.
Non volevo più solamente promuovere il mio libro, ma realizzare un evento in grado di sensibilizzare su temi come l’embargo, l’ostracismo nei confronti di artisti la cui colpa era quella di trovarsi dalla parte dell’invasore, e dei rifugiati.
L’arte dovrebbe essere sempre qualcosa che unisce, mai che divide. Per questo ho scelto 5 autori tra quelli che avevo conosciuto e che avevano dimostrato – allo stesso tempo – interesse per l’iniziativa e portfolio di rilievo tali da poter diventare i veri protagonisti dell’evento come autori.
Ho deciso che avrei presentato il mio libro come evento all’inaugurazione dell’esposizione dedicata agli autori di “LUBITEL STORIES”. Questi autori sono il russo Yury Melnikov, rifugiato in Turchia; il bielorusso Viktor Senkov, l’americano residente in Irlanda Jared Gerlack; il tedesco Matthias Rabiller, l’indonesiano Adi Prakarsa ed in fotografo e antropologo Patrice Baunov, francese che vive a Berlino. E forse anche il fotografo professionista americano Rod Edwards, autore di un reportage a Mosca con Una Lubitel che ebbe molto successo (https://www.lomography.com/magazine/339185-rod-edwards-and-the-lubitel-from-russia-with-lomolove). Si tratta di un gruppo di fotografi che approcciano la fotografia con stili e linguaggi completamente diversi, dal figurativo all’astratto passando per la Lomografia.

La mostra tocca con leggerezza temi come la produzione di apparecchi fotografici, pellicole e tecniche dei tempi dell’analogico; la fotografia analogica, la Lomografia, ed ovviamente l’icona Lubitel per far comprendere ai più giovani un aspetto della fotografia che sta prepotentemente tornando alla ribalta: la fotografia su pellicola.
Ma tocca anche temi come le guerre, il ruolo dell’immagine nell’informazione, il peso degli embarghi, l’ostracismo degli artisti.

Le immagini, con stampe di qualità fine art saranno di grandi dimensioni, per essere accolte anche in ambienti dai volumi importanti.
Il numero delle stesse sarà tra le 40 e 50 stampe, arricchito da circa 10 pannelli descrittivi di grande formato in due lingue, italiano ed inglese.

Per la mostra verrà stampato un catalogo contenente tutte le opere esposte con le parti narrative sugli autori e le loro storie presenti in mostra. Il merchandising potrebbe prevedere, oltre al catalogo, poster di alcune delle opere e collezione di postcard, magliette, cappellini.

Cos’è la Lomografia?

Lomo è il nome dell’azienda che produceva la Lubitel.
Il movimento della Lomografia (Lomography) nasce nel 1992, quando un gruppo di studenti viennesi, durante un viaggio a Praga, si imbatté nella fotocamera sovietica Lomo LC-A in un piccolo negozio di fotografia.
Dopo aver scattato e sviluppati i rullini, i ragazzi si innamorarono dell’estetica delle immagini realizzate e con loro anche amici, parenti, fino a che questa fotocamera iniziò ad attirare l’attenzione di moltissime persone.
Di lì a breve, quegli stessi studenti fondarono la Lomographic Society International e quella stessa estate furono scritte le “10 Regole d’oro di Lomography”, che rappresentano la filosofia di Lomography. Lomography è si è tramutato fin dagli esordi in un movimento globale, diventando il lato ribelle della fotografia analogica che oggi conta oltre un milione di membri sparsi in tutto il mondo.
Attualmente produce e fornisce tramite un negozio online e diversi rivenditori in tutto il mondo prodotti analogici sperimentali, fotocamere (tra cui la Lubitel166+), pellicole, obiettivi e diversi accessori.
L’obiettivo è sempre lo stesso: invitare i fotografi di tutto il mondo a dimenticare le regole e a sperimentare su pellicola, divertendosi, in maniera accessibile.
Lomography organizza delle particolari esposizioni collettive e partecipative di grande impatto comunicativo chiamate Lomowall.

Il curatore

Giovanni Manisi si occupa di Comunicazione d’Impresa. Vive a Portogruaro (VE) e lavora in Friuli Venezia Giulia, tra Udine e Trieste, sedi dell’azienda di cui è dipendente. Appassionato di fotografia dagli anni del liceo, è stato consigliere del Circolo Fotografico La Gondola di Venezia.
Come fotografo pratica la fotografia astratta e sperimentale, ma è anche un grande appassionato e studioso di storia della fotografia.
Negli anni ha pubblicato ed esposto in diverse situazioni ed occasioni. Scrive su VeneziaOrientale.news, parte del network FVG.News ed è vicepresidente di 2050, un’associazione no profit che si occupa di progetti su scala europea, e locale di innovazione sociale, promozione culturale e rigenerazione urbana.

L’organizzatore

Mediaimmagine ha dato vita nel 2017 per primo a TRIESTE.news, acquisendo una precedente testata fondata nel 2011, e poi, nel 2020, all’intero network d’informazione FVG.news ed è orientata all’editoria e alla comunicazione iper locale e lenta (slow journalism) nel nordest Italia e Adriatico orientale attraverso contenuti, immagini, interviste, approfondimenti in italiano e in inglese.
Un prodotto diretto della volontà di offrire un giornalismo diverso da quello cosiddetto di primo canale o mainstream, uno sforzo in direzione di un recupero sia del professionismo che del lavoro dei giornalisti freelance e pubblicisti come servizio alle persone, teso alla creazione, oltre che di contenuti di qualità, di relazioni: con il pubblico, con le personalità, con commentatori preparati. Un prodotto diverso anche da quello veloce rappresentato dal citizen journalism, il giornalismo partecipativo, con il quale mediaimmagine non è in concorrenza ma a cui anzi si affianca.
Mediaimmagine, su questo network esteso di magazine che escono ogni giorno, offre ai suoi clienti servizi di promozione, visibilità, posizionamento e pubblicità. Grazie all’esperienza del suo staff e ai suoi partner qualificati, propone inoltre consulenza e formazione, e può provvedere anche alla realizzazioni di soluzioni tecnologiche avanzate su Cloud e su Web, dal server virtuale, all’integrazione delle soluzioni che il cliente ha già a disposizione, al sito Internet alla sicurezza dell’informazione stessa.
Mediaimmagine è anche partner di centoFoto, da cui deriva la forte connessione con il mondo della fotografia, associazione culturale di riferimento a Trieste ed organizzatrice del Trieste FotoLab, evento che ogni anno offrire ai giovani dai 18 ai 30 anni percorsi gratuiti formativi e di orientamento nel campo della fotografia e comunicazione visiva, nonché percorsi di aggiornamento ai professionisti della fotografia, creando uno spazio culturale di incontro e confronto tra professionisti, giovani e pubblico, legato alla cornice internazionale del festival TriestePhotoDays. Tra le più importanti collaborazioni stabili in ambito culturale si segnalano:
TRIESTE PHOTOLAB: un evento di grande respiro in cui i giovani incontrano i professionisti della fotografia, al quale Mediaimmagine ha partecipato come media partner per il FVG, curando anche il catalogo. VO.ci: innovativo progetto di Marketing territoriale del 2022 per lo sviluppo di laboratori per ragazzi e redazione online di prodotti informativi multicanale (news, video, podcast).

Sostenitori

Al momento Lomography.com ha espressamente dichiarato la disponibilità a contribuire alla realizzazione dell’evento espositivo, con un contributo da definire.

Come verrà utilizzato il ricavato

  • Produzione del libro, stampato su carta patinata opaca in una tiratura iniziale di 500 copie. 
  • Stampa delle fotografie premio
  • Realizzazione delle T-shirt premio
  • Costi di spedizione dei premi
  • Il 5% delle donazioni resterà alla piattaforma che mi ospita (www.produzionidalbasso.com)

Premi per i sostenitori

  • Chi donerà 30€ avrà in cambio il catalogo della mostra. 
  • Chi donerà 60€ avrà in cambio, oltre al catalogo anche una stampa formato 20x30 cm. autenticata e stampata in una tiratura di 200 pz.
  • Chi donerà 100€ avrà in cambio, oltre al catalogo, due stampe formato 20x30 cm. autenticate e stampate in una tiratura di 200 pz. l'una + 1 T-shirt 100% cotone organico 150 gr. Stampa frontale in serigrafia. Taglie: S-M-L-XL-XXL-XXXL  

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    Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

    10. Ridurre le disuguaglianze

    Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;

    16. Pace, giustizia e istituzioni forti

    Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.