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English Version
Il Mean - Movimento Europeo di Azione Nonviolenta è un progetto specifico di costruzione della pace e di assistenza umanitaria in Ucraina con gli Ucraini, avviato in Italia dalla rete "Per un nuovo welfare" insieme ad altre 35 organizzazioni.
La nostra idea principale è quella di preservare il potere trasformativo della nonviolenza attiva all'interno dello scenario di conflitto, non solo teoricamente ma anche concretamente, attraverso
La resistenza armata all'aggressore anche se eroica non può cambiare il contesto che l'ha resa possibile, mentre una massiccia presenza internazionale basata sull'azione nonviolenta può creare le condizioni per la moltiplicazione delle opzioni e per un futuro che escluda l'uso della guerra nella risoluzione dei conflitti tra Stati.
Di fronte al perdurare della sanguinosa invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa e nell’attuale impasse della diplomazia mondiale nella ricerca di una soluzione pacifica per porre fin al conflitto armato, condotto da una potenza nucleare, la società civile europea ed ucraina, i rappresentanti di diverse chiese e diverse fedi, cristiana, islamica, ebraica, induista, si danno appuntamento al Seminario Greco Cattolico di Leopoli e a Piazza San Michele a Kiev il 14 ottobre 2023 per una giornata di digiuno, riflessione e preghiera per invocare la pace e sostenere con la propria vicinanza fisica e spirituale il popolo aggredito dell’Ucraina.
Sappiamo di non poter fermare la guerra con le nostre mani, ma potremmo unire i nostri cuori per la pace, sulla terra martoriata dell’Ucraina, nel cuore fisico e spirituale dell’Europa, Leopoli, dove nei secoli si sono incontrate ed hanno dialogate tutte le fedi. All’abbraccio di Leopoli si unirà l’abbraccio virtuale di tutti i popoli che in Europa vorranno testimoniare i loro sentimenti di fraternità al popolo ucraino e che in quello stesso giorno si uniranno alla giornata di digiuno e preghiera.
Nella Giornata del 15 ottobre 2023, presso la sede dell’Oblast di Leopoli, la società civile europea ed ucraina, con la presenza di europarlamentari e di parlamentari ucraini, discuteranno della necessaria ed urgente istituzione dei Corpi Civili di Pace Europei. Dagli eccidi di Sarajevo degli anni ’90 all’aggressione a Kiev dei nostri giorni riteniamo non più procrastinabile per l’Unione Europea dotarsi di una propria indipendente, istituzionale e competente forza di pace, impegnata nella prevenzione dei conflitti armati e nei processi di risoluzione negoziale degli stessi.
Come esponenti di una società civile europea che si colloca decisamente al fianco del popolo ucraino, nel mezzo di una aggressione che punta a terrorizzare i civili ed a sottomettere un intero popolo ai voleri di una superpotenza atomica, riteniamo che ogni reiterazione di appelli alla ripresa dei negoziati per essere credibile debba accompagnarsi a una concreta capacità di implementazione.
La storia della indipendenza Ucraina, dal 1991 ad oggi, è costellata da patti e accordi rimasti sulla carta che non hanno impedito il protrarsi delle violenze, per questo pensiamo sia inutile ridurre il discorso alla dicotomia, rassicurante solo per il dibattitto mediatico, pace/guerra, armi o non armi, serve un pensiero maggiormente critico e creativo nello scenario in corso, non solo in Ucraina ma in tutti i conflitti in corso in cui l’Europa è coinvolta.
Riteniamo vitale, invece, che tutto il movimento pacifista unitariamente, accanto alle battaglie e campagne per il disarmo e la non proliferazione nucleare, si mobiliti urgentemente oggi affinché il Consiglio Europeo decida finalmente la istituzione di autentici Corpi Civili di Pace Europei, dotati di tutti gli strumenti e mezzi che ne assicurino l’autorevolezza e la forza necessarie per adempiere la loro missione. La Conferenza intendiamo innanzitutto dare voce agli operatori che in questi decenni hanno fatto esperienze di ricostruzione e risanamento nelle zone di crisi, sia di guerra che di disastro urbano.
Con questi auspici convochiamo di concerto con la società civile ucraina, una “Conferenza Europea sui criteri per la istituzione e per la operatività dei Corpi Civili di Pace Europei” con protagonisti i costruttori di pace sia istituzionali che non governativi (come del resto era nelle intenzioni di Alex Langer) con esperienze significative sul campo.
La scelta di una città ucraina come sede di un tale evento, così come la presidenza stessa della iniziativa in mano alla Verhovna Rada, il parlamento ucraino, ed ai leader della società civile ucraina, sono anche simbolicamente un riconoscimento che con la propria lotta e la propria vita questo popolo ha già conquistato il titolo di primus inter pares nella famiglia europea.
Si tratta di osare pensare a livello europeo ad un organismo sulla gestione costruttiva dei conflitti come necessario complemento e pari dignità del corpo militare previsto dalla “Bussola” approvata dai ministri della difesa dei Paesi Ue nel marzo 2022 e che prevede entro il 2025 una forza di 5000 militari per il pronto intervento. Si tratta, per le istituzioni europee di riconoscere che come tutti i cambiamenti sistemici, anche questo, deve trovare fonte e impulso nelle dinamiche della società civile e in nuove forme di dialogo fra società civile e rappresentanze politiche.
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Chiunque voglia portare la propria presenza in solidarietà con il popolo ucraino e allo stesso tempo rivendicare un'Europa che esca più unita e matura da questa esperienza disastrosa e catastrofica è invitato a registrarsi attraverso il seguente link:
The Mean - European Movement of Nonviolent Action is a specific project of peacebuilding and humanitarian assistance in Ukraine with Ukrainians, started in Italy by the network "For a new welfare" together with 35 other organizations.
Our main idea is to preserve the transformative power of active nonviolence within the conflict scenario, not only theoretically but also concretely, through
We are firmly convinced that armed resistance can stop or even defeat aggression, but cannot change the context that made it possible, while a massive international presence based on nonviolent action can create the conditions for the multiplication of options and for a future that excludes the use of war in resolving conflicts between states.
Faced with the continuation of the bloody invasion of Ukraine by the Russian Federation and the current impasse of world diplomacy in the search for a peaceful solution to put an end to the armed conflict, led by a nuclear power, European and Ukrainian civil society, the representatives of different churches and different faiths, Christian, Islamic, Jewish, Hindu, meet at the Greek Catholic Seminary of Lviv and at St. Michael's Square in Kiev on 14 October 2023 for a day of fasting, reflection and prayer to invoke peace and support with their physical and spiritual closeness to the attacked people of Ukraine.
We know we cannot stop the war with our hands, but we could unite our hearts for peace, on the tormented land of Ukraine, in the physical and spiritual heart of Europe, Lviv, where over the centuries they have all met and talked the faiths. The embrace of Lviv will be joined by the virtual embrace of all the peoples in Europe who want to testify their feelings of brotherhood to the Ukrainian people and who on that same day will join in the day of fasting and prayer.
On 15 October 2023, at the headquarters of the Lviv Oblast, European and Ukrainian civil society, with the presence of MEPs and Ukrainian parliamentarians, will discuss the necessary and urgent establishment of the European Civil Peace Corps. From the Sarajevo massacres of the 1990s to the aggression in Kiev today, we believe it can no longer be postponed for the European Union to equip itself with its own independent, institutional and competent peacekeeping force, committed to the prevention of armed conflicts and negotiated resolution processes of the same.
As exponents of a European civil society that stands decisively alongside the Ukrainian people, in the midst of an aggression that aims to terrorize civilians and subjugate an entire population to the will of an atomic superpower, we believe that any reiteration of calls for the resumption of To be credible, negotiations must be accompanied by a concrete implementation capacity.
The history of Ukrainian independence, from 1991 to today, is dotted with pacts and agreements that have remained on paper which have not prevented the continuation of the violence, which is why we think it is useless to reduce the discussion to the dichotomy, which is reassuring only for the media debate, peace/war , weapons or no weapons, more critical and creative thinking is needed in the ongoing scenario, not only in Ukraine but in all the ongoing conflicts in which Europe is involved.
We believe it is vital, however, that the entire pacifist movement unitedly, alongside the battles and campaigns for disarmament and nuclear non-proliferation, urgently mobilize today so that the European Council finally decides on the establishment of authentic European Civil Peace Corps, equipped with all tools and means that ensure the authority and strength necessary to fulfill their mission. At the Conference we intend first of all to give voice to the operators who in recent decades have had experience of reconstruction and rehabilitation in crisis zones, both war and urban disaster.
With these wishes, we convene, in concert with Ukrainian civil society, a "European Conference on the criteria for the establishment and operation of European Civil Peace Corps" with both institutional and non-governmental peace builders as protagonists (as was the intention by Alex Langer) with significant experience in the field.
The choice of a Ukrainian city as the venue for such an event, as well as the very presidency of the initiative in the hands of the Verhovna Rada, the Ukrainian parliament, and the leaders of Ukrainian civil society, are also symbolically a recognition that with their struggle and In their own lives, these people have already won the title of primus inter pares in the European family.
It is about daring to think at a European level of an organism on the constructive management of conflicts as a necessary complement and equal dignity to the military corps envisaged by the "Compass" approved by the defense ministers of the EU countries in March 2022 and which provides for a force of 5000 soldiers for emergency response. For the European institutions, it is a question of recognizing that like all systemic changes, this too must find its source and impetus in the dynamics of civil society and in new forms of dialogue between civil society and political representatives.
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Anyone who wants to bring their presence in solidarity with the Ukrainian people and at the same time demand a Europe that emerges more united and mature from this disastrous and catastrophic experience is invited to register via the following link:
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