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SELVATICO ANCESTRALE Nel ventre umido della foresta che resiste

Una campagna di
Giuditta Pellegrini

Contatti

Una campagna di
Giuditta Pellegrini

SELVATICO ANCESTRALE Nel ventre umido della foresta che resiste

Campagna terminata
  • Raccolti € 935,00
  • Sostenitori 30
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Fotografia & mostre
  • Obiettivi
    5. Uguaglianza di genere
    13. Agire per il clima
    15. Vita sulla terra

Una campagna di 
Giuditta Pellegrini

Contatti

Il Progetto

SELVATICO ANCESTRALE

Nel ventre umido della Foresta che resiste
Ricerca fotografica
di Giuditta Pellegrini

Questo progetto nasce da una ricerca che sto portando avanti da circa 10 anni, fatta di foto, interviste e racconti orali, su come la natura si ribella e resiste alla violenza che da secoli subisce per mano del modello estrattivista in cui viviamoCome un unico corpo che il sistema patriarcale imposto nell’ultimo tratto di storia continua a ferire, le foreste del mondo, in particolare quelle primarie, in cui l'intervento umano è stato nullo o molto limitato, ci ricordano il potere indomito del selvatico.

Dalle mangrovie indiane delleIsole Andamane e Nicobare, scampate allo tsunami del 2004, alla selva vergine dei paradisi indigeni messicani, al pino loricato del monte Pollino in Basilicata; dalla laurisilva canaria, relitto millenario della vegetazione che un tempo ricopriva il Mediterraneo, con cui le popolazioni native matrilineari vivevano in simbiosi e simbolo della drastica riduzione della natura seguita all'epoca coloniale, alle maestose cattedrali verdi del Nord, come la foresta Nera in Germania e quella di Biogradska Gora in Montenegro, i boschi ci parlano della loro silenziosa resistenza ai cambiamenti climatici e dell'ambiente.

I tronchi e la terra composta di residui stratificati restituiscono come resina le preziose informazioni su come si è evoluta e adattata la vegetazione per fare fronte alle sfide del tempo, ispirandoci al confronto sul futuro del mondo umano, animale e vegetale.

OBIETTIVI​​​​​​

Nel contesto della crisi climatica, le foreste rappresentano un elemento chiave, la cui salvaguardia, oltre a costituire il sostrato culturale delle popolazioni globali, può determinare la qualità futura della vita sul nostro pianeta.

Eppure, sebbene negli ultimi anni una regolamentazione più ferrea in vista della loro protezione sia stata adottata da molti Paesi, le foreste si trovano in una condizione di fragilità, minacciate dalla crescente richiesta di materiali per scopi commerciali, oltre che da siccità, ondate di calore, epidemie di parassiti e incendi che compromettono la loro capacità di assorbire CO2, di cui sono i principali bacini.

L'impatto a lungo termine del modello patriarcale inaugurato dai conquistadores sul corpo femminile, indigeno, selvatico è ancora rintracciabile nella biodiversità compromessa dagli imperi, come dimostrano recenti studi e alcune aree esemplari quali le foreste latinoamericane o i boschi di laurisilva delle Canarie, dove la vegetazione è stata ridotta al 10% dai conquistadores mentre il popolo che vi viveva a stretto contatto, i Guanci, sono stati eliminati ferocemente insieme alla società non gerarchica che avevano costruito.

Questa ricerca mira a portare in superficie le mutazioni che stanno avvenendo nel corpo vegetale dei boschi, con l'idea di illuminare soprattutto il modo in cui esso si sta adattando e trasformando in funzione dei profondi cambiamenti ambientali in atto.

IL PROGETTO

Il lavoro si compone di foto scattate nelle foreste primarie di diversi luoghi del Pianeta come quelli sopra citati, riprese da un punto vista intimo, ravvicinato, animale, in cui le macchie di luce focalizzano gli aspetti segreti e le nicchie nascoste del ventre vegetale.

Le foto sono accompagnate da stralci di racconti, reali e mitologici, scientifici e narrativi, di chi vive in stretto contatto con quei luoghi silvestri.

COSA SOSTERRAI ATTRAVERSO IL CROWDFUNDING

Il crowdfunding, che si svolgerà in due tempi, è il modo con cui chiediamo alla comunità di aiutarci a sostenere il progetto coprendo parte delle spese.

Questa prima fase servirà a coprire i costi per la stampa della mostra che sarà poi disponibile per le esposizioni.

In particolare parteciperai a coprire parte dei costi di:

  • stampa delle foto in grande formato
  • organizzazione grafica del progetto
  • elaborazione di un video con i racconti orali che accompagnano le foto

In un secondo momento attiveremo un nuovo crowdfunding per la stampa del libro cartaceo.

Attraverso la raccolta fondi ti chiediamo di diventare parte attiva di questo progetto importante, che mira a riconnetterci con il potere collettivo di resistenza, che sia umano, animale o vegetale...

LA MOSTRA, A BASSO IMPATTO AMBIENTALE

La mostra, composta da 25 foto in formato 70x100 su pannello e su pvc trasparente in materiale riciclato, è pensata in modo da avere il minor impatto ambientale possibile.

TI INVITIAMO ALLA PRIMA ESPOSIZIONE DELLA MOSTRA

La prima esposizione completa della mostra sarà ospitata negli spazi della Biblioteca Jorge Luis Borges del Comune di Bologna, nell'ambito della XVIII edizione del Festival la violenza illustrata. 

Il Festival La Violenza Illustrata è organizzato ogni anno dalla Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna intorno alla Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne e di genere, il 25 novembre, con l’obiettivo di incidere sulla nostra società e contrastare la cultura sessista e patriarcale. Attraverso una serie di incontri, collaborazioni ed iniziative culturali il Festival propone una rassegna unica nel panorama italiano, con lo scopo di raggiungere un pubblico ampio e differenziato.

La mostra sarà inaugurata il 24 novembre 2023 alle ore 17.00

SELVATICO ANCESTRALE

Un progetto di Giuditta Pellegrini
Direzione artistica Irene Loesch
Photo Editing Sara Casna
Grafica Chiara Neviani

In collaborazione con 

Biblioteca Jorge Luis Borges del Comune di Bologna

Festival La Violenza Illustrata

con il patrocinio e il contributo di Ente di Gestione Parchi e Biodiversità Emilia Orientale, Legambiente.

Giuditta Pellegrini è giornalista, fotografa, e videomaker.
Ha documentato tra le altre cose la ricostruzione femminile nell'immediato dopo guerra in Bosnia, i campi profughi palestinesi in Libano, la trasformazione verso la modernità nei villaggi rurali in Cina, le donne della resistenza in Italia, la battaglia per la sovranità alimentare delle donne dalit in India, il post rivoluzione in Tunisia, ecc..
Collabora stabilmente come giornalista e fotografa con
Il Manifesto,Terra Nuova, Junge Welte ha pubblicato articoli e reportage su Carta, Jacobin Italia, Altreconomia, Yoga Journal, ecc.
Nel 2018 ha
pubblicato il libro fotografico Sulle Tracce della Grande Madre, Viaggio nel grembo della storia (Le civette saggi, Venexia Editrice),un diario di viaggio fatto di foto, testi e illustrazioni che attraversa Turchia, Tunisia e Malta alla scoperta dei luoghi dedicati alla civiltà della Dea. www.giudittapellegrini.it

Irene Loesch, regista di teatro (con incursioni nel mondo della radio e della televisione),direttrice artistica di eventi è di estrazione mitteleuropea e si dedica con particolare passione al teatro civile e sociale e alla creazione di eventi culturali. Sudtirolese di nascita, sceglie l'Umbria come dimora dove si occupa da 35 anni di Progetto Mandela e del Centro per i diritti Umani Nelson Mandela, fucina di produzione e sperimentazione teatrale, artistica e culturale all'insegna dell'impegno civile e sociale. Scrive e traduce testi teatrali, progetta e dirige eventi culturali, cura mostre e continua a credere ostinatamente in un teatro che racconta storie, storie che ci riguardano. E' attivista della Casa delle Donne di Terni.

Sara Casna ha studiato fotografia presso la scuola Fondazione Studio Marangoni e si è diplomata successivamente all’Istituto Italiano di Fotografia. Ha pubblicato con le riviste Stern, Internazionale e Corriere della Sera. Nel 2014 è autrice, insieme ad altri collegh*, del libro “Genuino Clandestino”, un progetto di documentazione sulle nuove resistenze contadine e nel 2016 è vincitrice del Perugia Social Photo Fest.
Attualmente lavora come photo editor per la rivista mensile di Legambiente e parallelamente si dedica a progetti di fotografia documentaria. www.saracasna.com

Chiara Neviani, graphic designer e art director,www.studioarighe.it

Commenti (10)

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    Fra un lavoro di ricerca importante!
    • avatar
      Elena Bellissimo progetto! Bravissime!
      • avatar
        Valentina Apprezzo il lavoro di Giuditta e di Irene e sono felice di aver potuto contribuire
        • lg
          CIRCOLO LEGAMBIENTE PIANURA NORD BOLOGNA APS Ci fa molto piacere essere sponsor di questa iniziativa
          • EO
            Eleonora Love
            • avatar
              Cecilia Donazione da parte dell'associazione culturale Santa Bellezza
              • avatar
                Ivana Nella speranza che continuiate a inondare questo povero mondo di bellezza! Ivana
                • SS
                  Sonia lodevole iniziativa
                  • SS
                    Sonia importante qualunque iniziativa a sostegno del verde
                    • avatar
                      Carlotta Bellissimo progetto ragazze, grazie. Spero di riuscire a vedere la mostra a Bologna :*

                      Gallery

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