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Stiamo assistendo alla distruzione dell'unico pianeta che abbiamo. Stiamo trasformando un pianeta verde e fertile in un deserto inospitale, che priverà miliardi di persone di acqua e cibo costringendole a migrazioni forzate. Ma nonostante gli avvertimenti sempre più preoccupati degli scienziati, nulla cambia.
Abbiamo ancora una finestra di pochi anni per fare qualcosa e Extinction Rebellion, con azioni di disobbedienza civile, preme su chi governa affinché chiede venga cercata una soluzione tempestiva a questa crisi planetaria.
Azioni di disobbedienza civile nonviolenta che sono raccontate da due immagini. Due immagini che racchiudono ciò Extinction Rebellion è, cosa fa. E che raccontano perché è così importante continuare. E sostenere chi persevera nello smascherare le bugie del Governo sulla crisi ecoclimatica.
Prima immagine. 17gennaio 2024, Torino, piazza del Municipio. Avvocati, ex magistrati, docenti universitari di diritto costituzionale prendono parola davanti a cittadini e giornalisti, in una conferenza stampa organizzata da Extinction Rebellion. Sullo sfondo, schierati davanti al palazzo del Municipio, gli agenti della celere in tenuta antisommossa.
Mentre avvocati e docenti parlano del diritto di manifestare, come diritto inscritto nella Costituzione italiana, come elemento fondante di una democrazia viva e partecipata, di cui il dissenso e il conflitto sono parte necessaria, gli agenti schierati in gran numero alle loro spalle raccontano un'altra storia. Una storia in cui questo diritto e l'idea stessa di democrazia conflittuale è stata erosa negli anni, giorno dopo giorno, con il ricorso, da parte delle Questure, a denunce pretestuose e misure come il foglio di via. Misure usate in maniera distorta per delegittimare chi protesta, limitarne la libertà di movimento e la capacità di agire, sottraendo tempo e denaro.
Seconda immagine. 23 ottobre 2023, Roma. Un folto gruppo di persone, più di cento, travestite da Pinocchio, blocca l'ingresso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sono sedute sui gradini, incatenate davanti al portone, appese imbragate ai lampioni. Reggono un grande striscione "Crisi climatica: benvenuti nel Governo dei Balocchi". Dopo un paio d'ore sono sgomberate con modi definibili "spicci" e, in quaranta, trasferite in Commissariato e per oltre otto ore in modo illegittimo. In 74 saranno denunciate per manifestazione non autorizzata, a 5 sarà notificato un foglio di via. Denunce pretestuose, archiviate dopo sei mesi di indagini preliminari. Fogli di via su cui gli avvocati sollevano più di una perplessità procedurale.
Alle domande stringenti, rivolte a chi governa, sulla crisi ecoclimatica, la politica non risponde. Squalifica il tema a problema di ordine pubblico, da gestire attraverso le forze di polizia e l'intervento delle Questure.
Per questo il sostegno di tutte e tutti è importante. Per poter continuare a protestare, con creatività e determinazione. Per poter acquistare gli striscioni, le bandiere, i colori e gli strumenti musicali. Per poter pagare gli avvocati e i tribunali e continuare a scendere in piazza, sempre più numerosi, rumorosi. Ancora una volta, con rabbia. E con amore.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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