Una campagna di
Compagnia Gerunda - Mattia Arreghini, Valerio Di Martino, Raffaele Greco, Elia StorchiContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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È morto il Drago! Viva il Drago!
La narrazione di Milano è oggi tra le più diffuse in Italia. Si parla di Milano per lo sviluppo economico, sociale, per lo sviluppo culturale, gli eventi di Milano proliferano, nascono nomi nuovi, storia nuova, le week, i festival, i concerti, gli eventi sul cibo, le sfilate. Tutto effettivamente è una forma di sfilata.
Milano dal 2015 è come se fosse in continua esposizione. Ma queste esposizioni sono sempre efficaci per il loro scopo?
Anche le manifestazioni politiche, da un po’ di tempo, sono sfilate? Sono dichiarazioni esposte o dichiarazioni in esposizione?
Siamo Mattia Arreghini, Valerio Di Martino, Raffaele Greco ed Elia Storchi.
Il nostro primo lavoro “La Primavera è Primavera anche in città”, al suo esordio, vince il Festival internazionale del documentario Visioni dal Mondo 2023.
Insieme formiamo il collettivo Compagnia Gerunda. Stiamo lavorando a un documentario, un illusionismo filmico: “Sortilegio a Milano”. Si tratta di un film sull’evoluzione delle rappresentazioni del capoluogo lombardo, dalla sua fondazione fino alla contemporaneità.
Nel giugno 2023, interni ad un gruppo più allargato, abbiamo conosciuto Lucia Tozzi, autrice del libro “L'invenzione di Milano”. Con lei si è organizzato un incontro. Da quel momento era confermato per noi che il sentimento che stava aleggiando su Milano fosse una percezione comune per molte persone.
Cosa significa vivere costantemente dentro delle “invenzioni”?
Dall'uscita del libro il dibattito a Milano si è sempre più amplificato. L'argomentazione politica è cresciuta e si intravedono delle incrinature di barriere che in passato ci sembravano invalicabili.
Ci siamo accorti che il problema è soprattutto rappresentativo, dal canto nostro, metafisico. Il dibattito politico ha bisogno di dialettica e anche di un immaginario su cui sorreggersi. A Milano, come nel resto d'Italia e oltre, gli immaginari sono invasi da forme di rappresentazioni che persuadono e abbassano le aspettative su forme alternative di vedere il mondo. Critiche, conflitti, negazioni e sottrazioni: non sono ancora ammesse, è necessaria un'uscita da questa omologazione del pensare (omologazione che comprende sia le spinte favorevoli sia quelle apparentemente contrarie, le quali, in realtà, non fanno altro che rafforzare e ingrandire la dimensione del Potere).
Oggi, a distanza di un anno stiamo sviluppando un oggetto narrativo che indaga queste forme illusorie di vita. Sortilegio a Milano. Lo stiamo facendo insieme a Lucia Tozzi e ad un gruppo di realtà attive a Milano, tra le quali il collettivo del primo piano “liberato” di Casa Crescenzago, la partecipazione della Banda degli Ottoni a scoppio che si raduna negli spazi di Cascina Torchiera, ad una rete cittadina di persone, come la storica militante del PCI Franca Caffa e il giornalista del Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto, insieme allo studioso territorialista Franco Sala (già presente nel La Primavera è primavera anche in città) ed infine con una costellazione esterna composta da: Silvana Onetti, Lorenzo Rossi, Ilario De Biase, Maria Rita D'Orsogna, Andrea Nichetti. Voci che si sovrappongono in quella che noi abbiamo definito Polinarrazione del Sortilegio.
La rappresentazione è quello strumento che contribuisce alla costruzione di una comunità immaginata, ossia una comunità inventata: mediante la macchina mitologica nasce un immaginario condiviso di cui ci si sente partecipi, fino al punto che la comunità, convinta della sua origine, si sforza di mantenere la propria identità attraverso le sue rappresentazioni. Questa identità non è percepita come costruzione mitologica, ma sentita come naturale: l'immaginario delle rappresentazioni è in grado di persuadere, come se si fosse vittime di un sortilegio. Dunque, i milanesi non sono coloro che abitano Milano, ma sono coloro che alimentano quotidianamente la sua stessa rappresentazione.
La mitologia del Drago Tarantasio, simbolo della città, sarà il cardine narrativo che riemerge nei momenti chiave della storia milanese. Costellazione iconografica, esso appare di epoca in epoca, evocato o combattuto.
Per realizzare tutto ciò, ci stiamo muovendo in totale indipendenza, siamo affiancati dalla casa di produzione indipendente Enece.film, come supporto logistico e affiancamento al lavoro. Stiamo comunque organizzando, in autonomia e libertà, incontri e riprese con persone, collettivi, associazioni e musei per testimoniare il ritorno ciclico di questa figura mitologica. Per questo c'è il bisogno di un sostegno economico: abbiamo capito che le nostre risorse, già di per sé limitate, non sono sufficienti. Abbiamo intenzione, tra le tante cose, di utilizzare sia brani di musica composta appositamente per il film che altri per cui è richiesto il pagamento dei diritti d’autore (tra cui “Ho visto un re” di Enzo Jannacci); oltre a questo, è prevista anche la realizzazione di alcune scene in animazione digitale.
Pensiamo, dunque, sia necessario chiedere un contributo volontario per poter realizzare il film nella maniera adeguata. Le donazioni andranno a coprire numerose spese durante la produzione e post-produzione: il compenso per i compositori e gli animatori, gli spostamenti all’interno e all’esterno della regione Lombardia, i permessi per accedere a luoghi riservati, il montaggio, la color correction, il mixing audio.
Il nostro è un invito a partecipare attivamente alla nascita di un progetto audiovisivo al di fuori di una logica produttiva tradizionale (e dunque industriale e coercitiva).
Grazie.
È morto il Drago! Viva il Drago!
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Acqua pulita e servizi igienico-sanitari: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienico-sanitari.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
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