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LOGLINE
Mauve è una giovane ragazza che a seguito di un incidente nella discoteca dove lavora, si trova costretta a tornare a vivere nel paesino natale con il padre Ettore a cui sta mentendo sulla sua vita universitaria e sulle sue scelte per il futuro.
SINOSSI
Mauve si è trasferita da tre anni a Milano, dal Friuli Venezia Giulia, per frequentare l’università. Negli ultimi mesi, ha smesso di studiare ed ha iniziato a lavorare in una discoteca. Una sera, a ridosso della chiusura, Mauve dopo l’ennesimo battibecco con il collega e un uomo viscido che la sta molestando si reca a pulire i bagni, dove trova una ragazza rimettere all’interno del lavandino. Agitata, inizia ad avere dei conati improvvisi. Di corsa si precipita in bagno, il respiro le si fa sempre più affannato, sviene e cade a terra procurandosi una frattura al braccio e diversi lividi.
Dopo l’accaduto il padre, Ettore, la riporta in Friuli per il periodo di convalescenza. In macchina, Ettore,cerca di capire dalla figlia come si sia procurata le ferite, ma la ragazza è taciturna persa a guardare il paesaggio fuori dal finestrino abbassato.
Una volta a casa, durante la cena, Ettore cerca ulteriormente un dialogo provando a parlare dell’università con Mauve, ma le risposte a monosillabi della ragazza allontanano i due soltanto, portando la figlia ad alzarsi senza finire la cena. Mauve, una volta in camera, si rifugia nel letto della sua cameretta, con il cellulare inizia a scrollare le storie della sera precedente, fino lentamente addormentarsi.
Mauve la mattina seguente si sveglia da sola in casa e mentre cerca il telecomando del televisore, trova un biglietto di auguri di un suo compleanno passato, firmato dal padre con all’interno
due banconote ed una dedica affettuosa. Nel pomeriggio Mauve decide di aiutare il padre nella vigna di famiglia, per potare le viti e prepararle alla crescita. I due si riavvicinano, legati da quel luogo di infanzia, e Mauve inizia ad aprirsi un po’ di più con Ettore.
Il giorno successivo la ragazza esce con il migliore amico di infanzia, Elia, un pescatore. I due raggiungono il mare con una vecchia bicicletta, si siedono in una piccola spiaggia tra gli scogli. Elia finalmente rivede l’amica, e felice cerca di spronarla a vivere a casa sua in Friuli. Mauve parla all’amico della sua paura del futuro e di come faccia fatica a Milano ma il fare scherzoso di Elia rompe il momento e i due iniziano a giocare schizzandosi con l’acqua.
Mauve, tornata a casa, prepara la cena prima dell’arrivo del padre. Ettore non apprezza subito il gesto della figlia ed inizia a punzecchiarla sui suoi errori. Il litigio diventa soffocante, i due si siedono al tavolo e assaggiano il piatto preparato da Mauve, la preparazione non è riuscita e i due ridono, rompendo il clima di tensione. Ettore guarda ogni tanto con gli occhi bassi la figlia mangiare, prende poi coraggio e le parla, dandole un appoggio emotivo su quello che era appena successo, i due si guardano con gli occhi umidi e sorridono. Mauve risponde al padre, e le dice che una volta finita la convalescenza vorrà tornare a Milano e che avrà bisogno di lui anche se fisicamente non ci sarà.
Mauve si trova in una piccola stazione seduta su una panchina, tiene tra le mani strette un borsone mentre con occhi umidi guarda la linea gialla di fronte a lei.
NOTE DI REGIA
“La storia del cortometraggio è molto personale, figlia un po’ di questi quasi tre anni che ho trascorso a Milano e di come ogni ritorno nella mia città natale, Udine, sia sempre stato caratterizzato da una riscoperta di luoghi che spesso davo per scontato.
Milano mi ha dato tanto ma anche tolto, ho lasciato amici, fidanzata e famiglia chiudendomi il primo anno in una bolla dove sulle spalle mi portavo ambizioni e obiettivi che non potevo deludere.
Parlandone però con i miei coetanei e i fuorisede che ho conosciuto negli ultimi anni, ho scoperto che la mia storia è molto più universale. A quanti è capitato di andare in luogo e sentire mancanza di casa? A quanti è capitato di mentire su cosa si voleva del proprio futuro? A quanti capita di cambiare idea in corso d’opera?”
-Isabel Zanato
“Mauve” è un simbolo della ricerca che ogni ragazz* si trova ad affrontare, la grande domanda del chi siamo e del chi vogliamo diventare. Non è una ricerca semplice, è anzi il viaggio più difficile che si possa affrontare. La difficoltà del percorso si traduce in ansia e questa passa ad essere in breve tempo paura, un timore di esprimersi, di credere in se stessi, di trovare il proprio posto nel mondo.
La regia del cortometraggio racconta questo, l’intimo timore di una ragazza che cerca di trovare la propria indipendenza. L’utilizzo di inquadrature strette, la camera che accompagna e segue Mauve nella sua vita, è funzionale per catturare ogni sua emozione e pensiero. Con un grande obiettivo: la creazione di uno sguardo intimo ma non invasivo, per trasportare lo spettatore nella vita di Mauve, nel suo profondo. Alla ricerca e alla scoperta della sua verità.”
-Edoardo Maione
PERSONAGGI
Mauve è una giovane ragazza di ventiquattro anni nata in un piccolo paesino nella bassa friulana, la madre è venuta a mancare quando era ancora molto piccola. Ha sempre vissuto con il padre Ettore che l’ha viziata sin da piccola, instaurando un rapporto che negli anni si è sempre più solidificato, fino all’arrivo dell’adolescenza, dove Mauve ha bruscamente cercato la sua emancipazione, allontanandosi dal padre che nel mentre era diventato sempre più soffocante.
Mauve si trasferisce a Milano, per proseguire i suoi studi al Politecnico, dove dopo qualche anno non riesce a proseguire, decidendo di non frequentare più le lezioni e nascondendo il tutto al padre. Mauve è persa e cerca disperatamente un suo posto nel mondo, per trovare quel briciolo di emancipazione che tanto cercava, così da rompere quell’ultimo legame economico con il padre, che ormai non vede da mesi. Inizia a lavorare in un club come barista. Mauve apparentemente sembra aver trovato il suo giro di amici, spende i suoi soldi come vuole e si diverte ma in realtà il castello di bugie che ha costruito le sta stretto.
Mauve è colei che ricerca una stabilità che può ritrovare solo nel luogo da cui era scappata, che ritorna ad apprezzare con nostalgia.
Mauve è tirata bruscamente indietro nella sua vita dove comprende le facilità economiche del piccolo paesino, sognando amaramente quella vita di infanzia che vorrebbe in un certo senso far ritornare. Il confronto con il padre fa emergere in maniera tangibile il problema della figlia, che dovrà scegliere tra due strade.
TROUPE
REGISTA e DOP
Isabel Zanato, nata a Udine in Friuli Venezia Giulia, si trasferisce a Milano nel 2022 per studiare cinema in Naba, Nuova Accademia di Belle Arti.
A Milano lavora come filmmaker e fotografa per diverse realtà del mondo della moda e della musica, come Billboard, Superga, John Richmond, Antonia Milano, Prosecco DOC e Borotalco TV, realizzando inoltre diversi cortometraggi e fashion film tra cui ‘’Seppur Me’’ selezionato al NYCFFF 2024, "Kintsugi" selezionato al Lift Off First-Time 2024 e ‘’Il Peccato di Anna’’ vincitrice ai Naba Awards 2023 del premio Best Set Design. Attualmente lavora per diverse realtà in Friuli Venezia Giulia come Quasar Production e New Drop, oltre a lavorare sulla regione nell’ambito televisivo per la RAI.
‘’Mauve’’ nasce da Isabel in un periodo difficile della permanenza a Milano, lontana da casa e con una grande voglia di autodeterminazione, entrata spesso in conflitto con le complicazioni che spesso la vita ha.
Dietro questo progetto, Isabel ha deciso di raccontarsi attraverso la storia di Mauve, immergendoci all’interno delle sensazioni, delle emozioni e delle difficoltà, il tutto con una fotografia emotiva, ispirata alla celebre serie Euphoria.
REGISTA
Edoardo Maione, nato a Milano, studia regia alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano, dove si laurea nel 2022. Dopo l'accademia lavora a diversi cortometraggi partecipando a festival nazionali e internazionali, in particolare con il fashion film "The Anxious Journey" partecipa al Milano Fashion Film Festival 2023 e con "Seppur Me" al NYCFFF 2024. Dal 2023 collabora con OffiCine IED Milano, sotto la direzione artistica di Silvio Soldini, dove nel 2024 realizza il suo ultimo cortometraggio “2054 : SEELE” con Angela Finocchiaro ed Eleonora Giovanardi come protagoniste.
DIRETTRICE DI PRODUZIONE
Saothik Ganzini, studentessa del terzo anno del corso di cinema di Naba, porta nel suo ruolo di direttrice di produzione capacità di collaborazione in team e organizzazione.Persona carismatica, decisa nei suoi obiettivi e pronta ad aiutare le persone affinché tutti possano collaborare in serenità. Saothik ha già maturato esperienza nel settore collaborando già in diversi cortometraggi.
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