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titolo: Il Recensore
Questo romanzo è liberamente ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto nel 2024 nel sud della Carolina. Attualmente il romanzo è in fase finale di stesura. (pag. previste 250)
Da un estratto del diario di Victor Dane.
Le mie idee, sono concetti semplici…
Sono loro che sbagliano, non io.
Ogni giorno li vedo camminare per le strade, parlano, respirano, vivono... come se l'universo li avesse scelti, come se meritassero ogni istante della loro esistenza. Ma non si fermano mai, nemmeno per un secondo, a guardare davvero.
Non vedono il caos che li sfiora costantemente, il vuoto che si insinua in ogni cosa. Io lo vedo. Sempre. Ogni singolo istante.
È lì, palese, eppure nessuno ha il coraggio di affrontarlo. Si aggrappano a un'illusione fragile, a quell'equilibrio fittizio offerto dal sole quando sorge ogni mattina. Ma io so che è una menzogna.
Non agisco per rabbia, né per odio. Non è vendetta, o perché qualcuno deve vedere per forza il disordine.
Qualcuno deve rimettere insieme i pezzi. Questa incapacità insensata di affrontare la realtà, di accettare ciò che sono veramente, mi provoca un fastidio che si mescola al disgusto. Fingono.
Tutti.
Fingono amore, compassione, giustizia – belle parole vuote, usate come maschere per sembrare umani. Ma non lo sono. Non lo sono mai stati.
È patetico, davvero, osservare come si sforzano di recitare il ruolo di qualcosa di superiore, come se la perfezione appartenesse a loro di diritto.
"Li ho uccisi perché erano già morti dentro, io ho solo finito il lavoro.”
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