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Carmela ha sessant’anni e vive un’esistenza pressante, segnata dalle troppe responsabilità quotidiane e dal complesso rapporto con l’anziana madre Virginia, di cui si prende cura. Virginia non accetta di aver perso la sua indipendenza e riversa sulla figlia rabbia e disprezzo trasformando ogni gesto di cura in frustrazione e incomprensioni, che lasciano Carmela sopraffatta e incapace di prendersi cura di sé stessa. Una notte, in un momento di confusione, Virginia cade a terra e perde coscienza. A soccorrerla è la premurosa vicina di casa Franchina, che dopo aver avvertito Carmela dell’accaduto la mette davanti ad una verità impossibile da ignorare: sua madre è diventata un pericolo per sé stessa. Questa rivelazione segna un punto di non ritorno per Carmela, che si ritrova costretta a fare una scelta difficile che la lascerà con interrogativi e irrisolti sulla natura dell’amore e dell’accudimento.
In meno di una settimana, quasi d’istinto, avevo buttato giù una prima, caotica versione della sceneggiatura. Non era perfetta, ma sentivo un’urgenza bruciante di mettere su carta alcune immagini strazianti che non riuscivo a togliermi dalla mente. Era come se avessi bisogno di liberarmene, di dar loro un senso.
Dopo aver scritto, mi sono fermata a riflettere su ciò che avevo visto e vissuto. Quelle immagini non rappresentavano solo un dolore personale: erano la testimonianza di una realtà più grande, più complessa. Ho capito che avevo raccontato uno spaccato di società dimenticata, una realtà inerme e invisibile che gridava di essere riconosciuta. Quello che mia zia aveva vissuto con mia nonna per anni, nel silenzio e nella solitudine, aveva finalmente un nome, un volto, una voce.
L'Accuditrice nasce per raccontare questa realtà: la vita di chi si trova, spesso senza scelta, a svolgere il ruolo di caregiver per i propri familiari. Una delle condizioni più silenziose e trascurate della nostra società. Dare spazio a queste storie di sacrificio e dedizione, illuminate solo da una flebile luce di riconoscimento, ma troppo spesso oscurate dall’indifferenza. Il caregiver è una figura invisibile agli occhi del mondo, eppure imprescindibile: sostiene, ama, si consuma. Vive in bilico tra la responsabilità e il bisogno di non perdere sé stesso.
Al centro della storia c’è il rapporto tra una madre e una figlia: un legame indissolubile, ma pieno di tensioni. Da una parte c’è Carmela, una figlia che sacrifica la propria vita per prendersi cura della madre. Dall’altra Virginia, una madre che, pur dipendendo dalla figlia, non riesce a smettere di chiedere sempre di più, di volere più tempo, più attenzioni, più amore. Sono due donne legate da un filo invisibile che le avvicina e, al tempo stesso, le allontana.
Con questo cortometraggio, voglio mettere chi osserva a confronto con l’importanza di riconoscere, valorizzare e tutelare il ruolo di queste persone, esplorando la loro forza, la loro fragilità e le sfide quotidiane che affrontano. Oltre alla denuncia sociale, L’Accuditrice vuole essere anche una riflessione sulle relazioni familiari, spesso complicate, irrisolte e, a volte, dolorose, mostrando le sfumature emotive di chi vive queste esperienze e dando voce a chi, ogni giorno, si prende cura degli altri senza mai dimenticare, anche solo per un attimo, di lottare per sé stesso.
UN RITRATTO INTIMO E CRUDO DI CHI VIVE PER PRENDERSI CURA DEGLI ALTRI.
In Italia oltre 8,5 milioni di persone si dedicano quotidianamente alla cura di familiari o amici con disabilità, malattie croniche o problemi legati all’età. Di queste quasi 7,3 milioni lo fa in un contesto familiare, in silenzio, senza riconoscimenti e con risorse quasi sempre insufficienti. Dietro questi numeri si celano volti, storie e sacrifici di persone che non hanno una scelta, ma che vivono il peso di un obbligo morale che spesso comporta un costo altissimo in termini di salute fisica, mentale ed economica, portando certi individui fino ad un vero e proprio autoannullamento.
Secondo i dati ISTAT, le donne rappresentano una percentuale significativa di questi caregiver, che sono circa il 18,4% delle donne italiane, rispetto al 14,3% degli uomini. Sono spesso figlie, madri e sorelle che dedicano la loro vita a questa missione silenziosa, spesso rinunciando a lavoro, sogni e tempo personale per sostenere chi amano, a costo della propria salute fisica e mentale. È un peso che in assenza di leggi e supporti adeguati grava interamente sulle loro spalle. Le proiezioni demografiche stimano che entro il 2050 oltre un terzo della popolazione italiana sarà composta da over 65, un dato che rende sempre più urgente un riconoscimento formale per i caregiver familiari, che rappresentano una vera e propria colonna portante del nostro tessuto sociale.
Ma… l’Italia resta uno dei pochi paesi in Europa a non avere una legislazione dedicata a questa figura indispensabile, che ha un carico di lavoro invisibile enorme, spesso ignorato anche dai sistemi istituzionali, e che porta molti a soffrire di stress cronico, ansia e depressione senza che ci siano tutele o aiuti adeguati.
Il nostro intento, attraverso la storia di Carmela e Virginia, è quello di raccontare il sacrificio, la resilienza e l’amore di chi si prende cura degli altri e mettere in luce una realtà che riguarda milioni di persone, sensibilizzando su un tema che non può più essere ignorato. Ed ecco perché è nato L’Accuditrice, che non vuole essere solo un cortometraggio ma un atto di testimonianza profondamente umana e commovente per dar voce a chi vive nell’ombra.
MARTINA MONACO - REGISTA E SCENEGGIATRICE
Ciao sono Martina! Sono nata nel 1992 a Pompei, un luogo che di per sé racconta storie. La mia nascita sembra avvenire tra pellicole, rovine antiche e caos urbano, il tutto shakerato con dialoghi serrati e quel tocco drammatico tipico delle persone.
A quattordici anni ho deciso di iscrivermi all’Istituto Cine-TV "Roberto Rossellini". Lì ho scoperto che il cinema è un’alchimia complessa, fatta di talento, tenacia e notti insonni. Ho affinato questa magia allo IED in Cinema e New Media, confermando al mondo (e soprattutto a me stessa) che trasformare idee in immagini non era solo un sogno d’infanzia, ma una vocazione per cui valeva la pena combattere.
Oggi, tra un set e l’altro, mi destreggio tra regia, aiuto regia e scrittura. Ho collaborato con realtà come Why Worry Production, Stand By Me, RAI, ControraFilm, Ragù Communication e Matrioska, accumulando un mix di soddisfazioni, aneddoti surreali e amicizie nate davanti a un monitor che crasha nel momento meno opportuno.
Nonostante tutto, il mio piccolo universo creativo resta il mio rifugio preferito: continuo a scrivere, immaginare e sperimentare, alimentata dalla passione per le storie. Ancora non mi spiego come riesco a gestire tutto senza implodere, ma finché ci sono storie da raccontare, non sembro preoccuparmene troppo.
LA PRODUZIONE
La BeDi Produzioni è una casa di produzione cinematografica con sede a Roma, che ha creduto fin da subito ne L’Accuditrice.
Fondata da Alessia Bellotto, la BeDi concentra tutti i suoi sforzi produttivi su progetti cinematografici che parlano di tematiche contemporanee attraverso uno sguardo autoriale, portando sullo schermo storie profonde, radicate nella realtà e capaci di lasciare il segno. Nel corso degli anni, la BeDi ha prodotto cortometraggi di successo come Aleksia e Io Sono Matteo, selezionati in oltre 125 festival internazionali, tra cui il Carmarthen Bay Film Festival (qualificante BAFTA), il Coup de Coeur du Festival de Cannes e il Giffoni Film Festival, vincendo più di 60 premi.
Con L’Accuditrice, BeDi Produzioni continua la sua missione: sostenere un cinema indipendente che esplora l’animo umano con autenticità e sensibilità.
DORA ROMANO - CARMELA
Dora Romano è un'attrice di grande talento, riconosciuta per la sua versatilità e profondità interpretativa sia in teatro che sul grande schermo. Dopo essersi diplomata alla Bottega Teatrale di Firenze, ha costruito una carriera solida e variegata, collaborando con registi di fama internazionale.
Tra le sue interpretazioni cinematografiche più significative, si distinguono ruoli in film come Profumo - Storia di un assassino, di Tom Tykwer, dove ha recitato accanto a Dustin Hoffman, È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, presentato in concorso alla 78ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek e Mamma Mafia di Catherine Hardwicke. In televisione, ha ottenuto grande popolarità interpretando ruoli in serie di successo come L'amica Geniale, tratta dai romanzi di Elena Ferrante, e Bang Bang Baby con cui ha ricevuto una candidatura ai Nastri D'Argento come Miglior Attrice Protagonista.
Il suo talento è stato riconosciuto con diversi premi, tra cui il Best Ensemble - International Competition ai CinEuphoria Awards per È stata la mano di Dio e il Best Actress all'accordi @ DISACCORDI International Short Film Festival per L'ultima Festa .
Immagina di vivere intrappolato dentro quattro mura, che sembrano diventare ogni giorno più strette, con la sensazione che il tempo scivoli via senza lasciarti spazio per respirare. Questo è il mondo di Carmela e Virginia.
Con L’Accuditrice, voglio portarvi dentro questa realtà fatta di sacrifici silenziosi e responsabilità che consumano. Voglio che sentiate il peso di ogni gesto di cura, il non detto che riempie le stanze e l’incomprensione che nasce dall’amore trasformato in obbligo.
La casa di Virginia sarà il nostro palcoscenico, un luogo che diventa un personaggio, simbolo di prigionia e fragilità. Le finestre, spesso socchiuse, lasciano intravedere un mondo esterno lontano e irraggiungibile, mentre gli spazi stretti raccontano il conflitto interno di Carmela, intrappolata tra il senso del dovere e il bisogno di ritrovare se stessa.
Attraverso una regia essenziale e intima, voglio catturare quei dettagli che parlano più di mille parole: una mano tremante, uno sguardo sfuggente, il silenzio carico di tensione. Voglio che sentiate la loro storia, che vi immergiate nei loro conflitti e che vi chiediate: quanto siamo disposti a sacrificare di noi stessi per chi amiamo?
Con il vostro aiuto possiamo dare vita a questo racconto, a uno spaccato crudo di vita vera, e portare sullo schermo una storia che accenda un dibattito su un tema troppo spesso ignorato.
L'Accuditrice ha già ottenuto il sostegno della Calabria Film Commission, un primo traguardo fondamentale che ci ha permesso di avviare la produzione!
Tuttavia, per chiudere il budget e iniziare le riprese, senza sacrificare la qualità che questa storia merita, abbiamo bisogno di 5.000 euro, che ci permetteranno di coprire le ultime spese necessarie per la realizzazione del cortometraggio.
Ogni euro raccolto sarà investito per portare a termine il cortometraggio senza compromessi artistici e tecnici. I fondi raccolti verranno destinati a:
ORA TOCCA TE!
Abbiamo messo tutto in questo progetto: passione, dedizione e il desiderio di raccontare una storia che merita di essere ascoltata… ma per portarlo sullo schermo, abbiamo bisogno di te.
Ogni contributo, grande o piccolo, è un passo in più per far vivere questa storia. Con il tuo aiuto, possiamo dar voce a chi non ce l’ha, portare questa tematica nei festival e far sì che il sacrificio di milioni di persone non resti più nascosto.
Sostieni con noi L’Accuditrice, diventa parte di questo viaggio e aiutaci a trasformare un'idea in immagini che lasciano il segno. DONA ORA e fai la differenza.
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Fare un film indipendente è sempre una sfida. So bene che ogni produzione porta con sé imprevisti e difficoltà, e L’Accuditrice non fa eccezione. Il budget da chiudere, la logistica delle riprese, le scelte artistiche da difendere… tutto questo richiede dedizione, attenzione e, soprattutto, il supporto di chi crede nel progetto.
Ma tutto questo non mi spaventa, perché ho la fortuna di lavorare con professionisti esperti, persone che sanno come affrontare le difficoltà di un set senza perdere di vista l’obiettivo finale. Le attrici coinvolte sono interpreti di talento, capaci di portare sullo schermo con verità e intensità la complessità emotiva di questa storia. La produzione è in mani solide, e ogni scelta è fatta con l’obiettivo di raccontare questa storia nel miglior modo possibile.
Abbiamo già superato il primo grande ostacolo: il sostegno della Calabria Film Commission ci ha permesso di iniziare questo percorso con una base concreta. Ora, per portarlo a termine senza compromessi, abbiamo bisogno di voi. So che chiedere un contributo significa chiedere fiducia. Ma posso promettervi che ogni risorsa verrà usata con cura, ogni scelta sarà fatta con rispetto per la storia e per chi ci aiuterà a raccontarla!!!
Martina Monaco
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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