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Il filo perduto. Quando le donne non avevano voce.

Una campagna di
Artemide Film - Alessandro Scillitani

Contatti

Una campagna di
Artemide Film - Alessandro Scillitani

Il filo perduto. Quando le donne non avevano voce.

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8%
  • Raccolti € 830,00
  • Obiettivo € 10.000,00
  • Sostenitori 13
  • Scadenza 237 giorni rimanenti
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Documentari & inchieste
  • Obiettivi
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze

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Artemide Film - Alessandro Scillitani

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Il Progetto

Il documentario, costruito dalle interviste condotte nell’arco di dieci anni, si propone di fare luce sul contributo femminile alla storia della civiltà occidentale tramite la narrazione corale e polifonica di esperte e studiose che, in contrasto con il modello androcratico imposto dalla cultura ufficiale, hanno dedicato il loro lavoro alla riscrittura di una storia diversa.

Oggetto di una strategia di cancellazione di lunghissima durata e di una politica di archiviazione scellerata, il materiale documentale a firma femminile è stato nei secoli sistematicamente giudicato non meritevole di conservazione.

Il racconto, a cura di Flavia Caporuscio e Alessandro Scillitani, vuole partire dal grado zero della narrazione femminile con il lenzuolo di Clelia Marchi, la contadina mantovana che, alla morte del marito, decide di scrivere la storia della sua vita sul lenzuolo matrimoniale che non può più condividere con il consorte. Sul lenzuolo del corredo, oggi conservato presso l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, prende forma una primigenia forma di scrittura autobiografica che utilizza il tessuto del lenzuolo per dare corpo a un testo vero e proprio.

Ben prima dell’assunzione pubblica di parola, infatti, tessitura e ricamo hanno rappresentato per le donne occidentali una prima forma di scrittura e, dunque, di espressione, così come un veicolo per tramandare saperi antichi come l’arte del bisso marino. Da sempre considerate attività femminili per eccellenza nel mondo occidentale, filatura e tessitura hanno permesso al soggetto femminile di esercitare il potere della narrazione all’interno dello spazio privato e apparentemente isolato della casa, costruendo tramite il telaio un tessuto narrativo che solo più tardi ha preso la forma di un testo e tramandando così il patrimonio immateriale antichissimo di un sapere tutto al femminile.

Obiettivo primario del documentario è promuovere la consapevolezza di genere nelle giovani generazioni, portando sullo schermo l’altra metà della Storia sinora ignorata, quando non volutamente occultata. Per farlo abbiamo voluto utilizzare come fonte primaria proprio le voci delle donne, messe a tacere per secoli e che qui trovano uno spazio d’ascolto grazie alle voci di altre donne, loro discendenti, che si sono impegnate nel disseppellire “il passato muto delle loro madri” (Luisa Muraro).


Interviste a (in ordine alfabetico): Beatrice Alfonzetti, Roberta Balestrucci, Novella Bellucci, Natalia Cangi, Eva Cantarella, Marina Caffiero, Flavia Caporuscio, Francesca Corrao, Benedetta Craveri, Laura Curino, Serena Dandini, Maria Paola Fiorensoli, Manuela Fraire, Patrizia Gabrielli, Mariangela Gualtieri, Francesca Koch, Alessia Lirosi, Loredana Lipperini, Dacia Maraini, Elisabetta Marino, Alina Marazzi, Melania Mazzucco, Monica Morini, Elisabetta Moro, Liliana Moro, Luisa Muraro, Michela Murgia, Giovanna Puddu, Liliana Rampello, Lidia Ravera, Fiorenza Taricone, Natascia Tonelli, Vittoria Tola, Chiara Vigo.

regia Alessandro Scillitani

Il film è quasi completato, ma ci serve il vostro aiuto per finirlo e soprattutto per distribuirlo e diffonderlo.

Siamo infatti pronti a raccogliere e organizzare proiezioni nei cinema, in sale e circoli, presentazioni nelle scuole

Parte delle donazioni sarà devoluta alla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale,istituzione che raccoglie e conserva documenti autobiografici italiani in forma di diari, epistolari e memorie. Dentro gli archivi di Pieve ci sono storie di donne che non hanno mai avuto accesso alla scrittura e che attraverso il diario hanno lasciato traccia di sé.

Commenti (5)

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  • AM
    Anna Tanti auguri per questo bel progetto. Brava Flavia!
    • avatar
      Rossella Conosco Flavia da un bel po' di tempo ormai e il fatto che abbia fatto un progetto sulla narrazione femminile in consonanza con l'Archivio dei Diari di Pieve santo Stefano, che seguo da anni amando tutto ciò che fa, non fa che rafforzare la stima che ho di lei... Tantissimi auguri!
      • BB
        TEATRO DELL'ORSA APS Le utopie si costruiscono insieme
        • MM
          Marianne Ciao Flavia, bellissimo progetto. Avete tutto il mio sostegno. Marianne
          • avatar
            Elisabetta Grazie, Flavia!!!!

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