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Premessa
Nel nostro Paese si calcola che le mafie, sino ad oggi, abbiano ucciso più di centocinquanta donne: eliminate o fatte scomparire nel nulla per la sola colpa di essersi ribellate all’ordine patriarcale delle cosche. Vicende, queste, troppo spesso impunite o peggio ancora dimenticate. E quando il loro ricordo viene a mancare, dove il sacrificio di queste persone finisce nell’oblio, la criminalità continua ad operare indisturbata.
La storia di Lea Garofalo, assassinata dal suo compagno perché si era rifiutata di vivere in un contesto ’ndranghetista, segna però un momento di rottura e diviene un importante simbolo di cambiamento: la sua scelta e il suo coraggio sono oggi un esempio per molti; il suo sacrificio ha permesso a tanti giovani di prendere coscienza con un problema non più circoscritto, ma esteso ormai ovunque. La sua determinazione a non farsi piegare, infine, è diventata un modello per molte donne, soprattutto per coloro che hanno compreso che esiste un’alternativa ad un destino apparentemente inevitabile.
Nel raccontare questa storia vogliamo anche noi rendere omaggio a Lea Garofalo, ricostruendo però la sua vicenda non dai fatti di cronaca, ma dalle testimonianze di chi ha proseguito la sua battaglia, attraverso chi dagli anni del processo ha sentito il bisogno di non restare indifferente, di coloro che hanno compreso l’importanza del suo gesto e hanno voluto farsi carico della sua eredità.
La vicenda di Lea Garofalo è riuscita a trasformarsi, da un fatto di “ordinaria” criminalità, in una storia capace di risvegliare le coscienze e divenire un simbolo nella lotta alle mafie. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile se la sua battaglia non fosse stata portata avanti, con ancora più forza e determinazione, dalla giovane figlia Denise; e se accanto a lei non si fossero schierati tanti giovani, promotori di un presidio dell’associazione Libera, desiderosi di non volerla lasciare sola. La scelta racconta e ripercorre questo straordinario esempio di solidarietà e di sorellanza. Una storia che pone al centro del suo racconto un movimento nato spontaneamente ma destinato a crescere, acquisendo sempre più consapevolezza.
Le riprese
A partire dal settembre 2023 abbiamo raccolto le testimonianza di quelle donne e di quegli uomini che negli anni, a vario titolo, si sono impegnati in questa battaglia e che sono diventati portatori di questi valori civili. Le interviste fatte, a magistrati, avvocati, professori ed ex studenti, hanno permesso di raccogliere più di 27 ore di girato che sono state trascritte in quasi 300 pagine.
Contestualmente alle interviste sono state girate numerose immagini ambientate nei sobborghi di Monza e nei luoghi dove il corpo di Lea Garofalo fu dato alle fiamme.
Il montaggio e la post-produzione
Ci siamo prefissi ora l'obiettivo di completare il progetto entro la fine del 2025. Oltre al montaggio, il mix audio e la color correction, lavoreremo alle realizzazione di una colonna sonora appositamente scritta. Vorremmo infine arricchire il montato con alcuni filmati di repertorio della RAI e con la registrazione di una voce fuori campo che accompagnerà la storia.
Questa raccolta fondi è finalizzata post-produzione del progetto e prevediamo un investimento di circa 10.000€, da coprire con questa raccolta fondi e grazie al contributo di sponsorizzazioni.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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