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“La pittura del futuro è nata nelle caverne”
Un ponte millenario tra l'arte primordiale e le visioni contemporanee sta per essere svelato. Avete mai immaginato che i segni ancestrali graffiati sulle pareti delle caverne potessero dialogare con l'arte di oggi? Questa è la scintilla che anima "Il viaggio di Andrea Benetti alle origini del contemporaneo", un film biografico diretto da Stefano Odoardi che vi condurrà in un'esplorazione inedita della vita e dell'opera di un artista unico: il bolognese Andrea Benetti, ideatore del rivoluzionario "Manifesto dell'Arte Neorupestre".
La mostra di Andrea Benetti realizzata all'interno delle Grotte di Castellana (BA)
Immaginate un percorso affascinante che si snoda tra le vibranti osterie di Bologna, cuore pulsante di incontri intellettuali e amicizie preziose per Benetti, la selvaggia bellezza dell'Abruzzo, custode di memorie arcaiche, la magica atmosfera di Venezia, con i suoi bacari animati da discussioni sull'arte, e la suggestiva La Spezia, anch'essa tappa significativa nel suo percorso.
Attraverso gli occhi curiosi del freelancer e regista Massimiliano Brutti e la sensibilità cinematografica di Stefano Odoardi, questo film non è solo un documentario sull'arte, ma un'immersione intima e autentica nel mondo di un uomo e di un artista costantemente alla ricerca di nuove forme espressive.
Il murales di Andrea Benetti realizzato per il Comune di Bologna
Cosa rende questo viaggio così speciale?
Un'origine inaspettata: L'idea di questo film è germogliata in un contesto conviviale, durante una cena tra amici in Abruzzo, quasi come un'eco delle antiche narrazioni attorno al fuoco. Un aneddoto che sottolinea come la cultura e la condivisione siano linfa vitale per la creatività.
Un filo diretto con la preistoria: Preparatevi a un dialogo inedito tra Andrea Benetti e archeologi e studiosi, direttamente all'interno di grotte decorate da pitture e incisioni rupestri. Analizzeremo insieme come l'arte primitiva risuoni profondamente nella visione Neorupestre di Benetti.
Luoghi che parlano: Bologna, l'Abruzzo, Venezia, La Spezia... ogni città è un tassello fondamentale nel mosaico della vita e dell'arte di Benetti, e il film le esplorerà in profondità.
L'arte come nomadismo interiore: Seguiremo Benetti nei suggestivi spazi di Palazzo Zaguri a Venezia e nei tipici bacari, ascoltando le riflessioni sull'arte contemporanea di amici e colleghi.
Andrea Benetti fotografato nel suo studio davanti all'opera “Mulini a vento”
Il nostro obiettivo è ambizioso:
Svelare il legame indissolubile tra l'innovativa Arte Neorupestre di Benetti e le radici millenarie dell'arte primitiva.
Dipingere un vivido affresco dell'ambiente artistico e culturale che ha nutrito il talento di Benetti, con un focus su Bologna e le altre città chiave.
Regalarvi un'esperienza audiovisiva di altissima qualità, unendo rigore documentaristico e linguaggio cinematografico coinvolgente.
La mostra di Andrea Benetti realizzata all'interno delle Grotte di Castellana (BA)
A chi ci rivolgiamo?
A voi, appassionati d'arte, studiosi curiosi, studenti desiderosi di nuove prospettive, critici attenti e cinefili alla ricerca di storie uniche. Crediamo che questo film possa accendere un dibattito stimolante e offrire una nuova chiave di lettura sull'evoluzione dell'espressione artistica.
Il vostro contributo è fondamentale per realizzare questo viaggio! Insieme possiamo portare questa storia unica a festival internazionali, eventi culturali, piattaforme streaming, musei e istituzioni d'arte, condividendo la visione di Andrea Benetti con un pubblico globale.
Unitevi a noi in questo affascinante viaggio alle origini del contemporaneo!
Questa collezione rappresenta un capitolo unico e affascinante del percorso artistico Neorupestre di Andrea Benetti, un'immersione nelle origini stesse della pittura attraverso un legame diretto con la Preistoria. Il progetto ha preso vita grazie ad una straordinaria collaborazione con l'Università di Ferrara, in particolare con Archeologia della Preistoria, guidata dal professor Marco Peresani.
Dalla celebre Grotta di Fumane, in Val di Lessinia, sito di eccezionale importanza per le testimonianze di pitture rupestri risalenti a circa 40.000 anni fa, gli archeologi dell'Università di Ferrara hanno recuperato e catalogato i pigmenti naturali utilizzati dagli artisti paleolitici, per le loro creazioni sulle pareti rocciose. Questi preziosi materiali – carbone vegetale, terre e ocra – sono stati oggetto di analisi scientifiche e, con una certificazione ufficiale dell'ateneo, sono stati affidati alle mani, o meglio al pennello, di Andrea Benetti.
L'artista bolognese ha avuto così il privilegio di far rivivere, dopo millenni di silenzio (40.000), quei "colori" ancestrali, utilizzati dal suo anonimo "collega" del Paleolitico. Con questi pigmenti autentici, affiancati talvolta da materiali contemporanei, Andrea Benetti ha realizzato un ciclo di opere, che testimoniano una connessione profonda e tangibile con le prime forme di espressione artistica dell'umanità.
Questa collezione, nata dalla sinergia tra arte e ricerca accademica – con il coinvolgimento del Dipartimento delle Arti (DAR) dell'Università di Bologna e di numerosi professori (tra cui la professoressa Silvia Grandi) e ricercatori dei due atenei – ha avuto il suo debutto nazionale presso la Camera dei Deputati, per poi proseguire il suo viaggio espositivo in prestigiosi luoghi istituzionali in tutta Italia.
Il video della mostra realizzata alla Camera dei Deputati
Sostenere questo progetto cinematografico significa anche dare risalto a questa straordinaria avventura artistica e scientifica, un ponte non solo cromatico, che unisce i primordi della creatività umana con le ricerche espressive del contemporaneo. Ogni opera realizzata con questi pigmenti paleolitici non è solo un'esplorazione estetica, ma un omaggio alla storia dell'arte e un tentativo di far dialogare il nostro tempo con le voci silenziose del passato.
Antico astronauta, 2023, cm 50 x 50, tecnica mista e pigmenti del Paleolitico su tela
Graffiti, 2022, cm 50 x 50, tecnica mista e pigmenti del Paleolitico su tela
La tartaruga e il pesce, 2022, cm 50 x 50, tecnica mista e pigmenti del Paleolitico su tela
Lo Sciamano blu, 2019, cm 50 x 80, tecnica mista e pigmenti del Paleolitico su tela
Danza del fuoco, 2023, cm 50 x 50, tecnica mista e pigmenti del Paleolitico su tela
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