Una campagna di
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La filosofia del progetto è quella di aiutare il detenuto nel processo di responsabilizzazione perché autonomamente possa intraprendere un percorso di cambiamento, e favorire al massimo il suo processo di inserimento nella società.
Questo percorso nasce e si sviluppa nel carcere attraverso “la città”, ovvero uno spazio il più possibile simile a quello che è fuori e cioè uno spazio fatto di servizi (scuole, centri sociali, biblioteche, librerie, negozi, cinema, chiese, fabbriche, aziende …) e dove responsabilmente in base a regole condivise e riconosciute da tutti ciascuno fa la sua parte.
Il progetto prevede la realizzazione di uno spazio lavoro, uno spazio studio-formazione, uno spazio sociale-culturale, uno spazio studio creativo individuale, uno spazio hobby-svago. Cinque aree (tutte di formazione e recupero di valori) all’interno delle quali i detenuti, nei limiti imposti dalla sicurezza e secondo tempi e modalità concordate con l’amministrazione penitenziaria, potranno accedere e muoversi liberamente.
Ad ogni stanza/attività è stato associato un colore, scegliendoli distensivi e che richiamassero la natura. Nelle città i negozi si affacciano sul corso e richiamano la gente con le vetrine espositive. È stato quindi spontaneo per noi portare il colore fuori dalle stanze, sul nostro corridoio/corso, in modo da dare risalto agli ingressi. In corrispondenza di ogni porta abbiamo pensato ad un arredo integrato utile all’attività della stanza e a caratterizzare il nuovo Corso come spazio sociale.
Il progetto verrà realizzato in autocostruzione direttamente dai detenuti.
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