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Cuore e mani per il Kurdistan. Attivisti e artisti in viaggio per Kobane.
Un libro, un video, un blog, una mostra fotografica, solidarietà diretta e il supporto ad un progetto d'appoggio alla resistenza curda in Rojava.
La situazione politica e sociale generata dall’attacco del governo Turco al Rojava negli ultimi mesi ha trasformato il nostro progetto e le tempiste del progetto. Non produrremo tutto il materiale narrativo/informativo in una unico blocco. Divideremo il progetto in due turni.
Il primo viaggio (5-15 ottobre) darà il via al progetto, sarà aperto il blog che giornalmente racconterà l'esperienza. Al ritorno realizzeremo la mostra fotografica, che poi sarà ampliata, e un breve ebook. Il secondo viaggio, con tempi da definire, completerà il materiale necessario per il libro ed il video.
Metà del ricavato di questa raccolta fondi verrà devoluto direttamente alla comunità curda a sostegno di un progetto d’appoggio alla Resistenza nel Rojava. Il progetto verrà individuato sul campo insieme alla comunità curda durante il primo viaggio. L'altra metà dei fondi serviranno a finanziare la produzione di materiale artistico e informativo, il cui ricavato finale andrà poi anch’esso a sostegno del progetto scelto.
Dopo queste precisazioni ecco il testo completo del progetto:
Siamo stati a lungo in silenzio. È tempo di muoversi, di avvicinarci gli uni agli altri, di parlare tra noi, di agire insieme. Accettiamo la sfida dei curdi, accettiamo il loro invito, troviamoci alle loro manifestazioni e raduni nelle nostre città, muoviamoci e rompiamo questa stretta mortale politica.
Così hanno scritto alcuni compagni tedeschi oltre un anno fa, quando non solo la resistenza ma anche l’esperimento rivoluzionario del Rojava siriano e delle comunità curde in Turchia si è mostrato con tutta la sua forza storica e politica. E noi non possiamo che condividere questo punto di partenza.
La resistenza del Rojava rivoluzionario e del popolo curdo è una delle storie di lotta più interessanti degli ultimi anni. Alla decennale offensiva dello Stato turco e alla più recente guerra civile in Siria, si è aggiunta anche la resistenza contro l’esercito fascista dell’Isis.
La guerra alle porte (perché il Vicino e Medio Oriente è profondamente intrecciato con i destini europei, ci piaccia o meno) non riguarda però solo la sfera militare: aumentano i fronti e si moltiplicano i nemici, in un’area dove il sistema statale imposto quasi cent’anni fa ha cominciato a crollare, tra le rivolte e guerre civili scoppiate nel 2010/11; all’interno di questo caos, le comunità curde hanno iniziato a costruire una società diversa alternativa a tutti i sistemi di dominio finora conosciuti.
Quello che sta succedendo in Rojava infatti ci sembra tremendamente innovativo, politicamente potente e, soprattutto, parla un linguaggio che sentiamo a noi vicino.
Lontano dalle pagine dei giornali e dai clamori televisivi questa vicenda continua a stupire per la sua capacità di ottenere inaspettati risultati militari e successi politici che ci danno speranza.
Staffette internazionali continuano a supportare materialmente il Rojava e il Kurdistan occidentale. Anche da Milano nasce l’idea di formare una carovana che mescoli artisti e attivisti, capace di portare solidarietà concreta e che sappia riportare informazione e comunicazione su quel che sta accadendo vicino e lontano dal fronte del combattimento.
I metri guadagnati dal Ypg e dal Ypj contro l’Isis sono importanti così come l’avanzata del Partito democratico dei popoli (Hdp), organizzazione ispirata alle teorie del confederalismo democratico, vicina alle formazioni del popolo curdo, rappresentante delle istanze più radicali della società turca, alle ultime elezioni generali in Turchia. Le line del fronte hanno forme e dimensioni diverse, si combattono in maniera differente, e si vincono sapendo modificare anche “se stessi” e la stessa società.
L’emancipazione delle donne curde, così come la trasformazione del Pkk, e le forme di autogoverno e autogestione che il Rojava sperimenta, sono solo alcuni degli esempi che ci dicono con chiarezza e forza i successi che, tra i deserti e le montagne del sud-est turco, al confine siriano, si stanno vivendo in questi anni.
Cercheremo di raccontare tutto questo con sensibilità, occhi e intelligenze diverse. A fine viaggio scriveremo un libro e produremo un documentario, entrambi pagati con questo crowdfounding. La vendita di libro e documentario andranno poi a finanziare un progetto, il progetto che sceglieremo in viaggio e che inizieremo a finanziare con una parte importante della raccolta fondi.
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