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Ellis Islandè il Viaggio della Vita.
Il mio bisnonno negli ultimi anni dell’800 decise di partire per l’America. Partì a ventun anni da Napoli con il piroscafo “Devonia”, viaggiando in Steerage, e sbarcando a New York il 26 novembre 1890, dopo ventuno giorni di oceano. Fu ammesso negli Stati Uniti, dove lavorò per la Pennsylvania Railroad. Da allora, nell’arco di trent’anni, è partito e ripartito altre cinque volte, passando sempre per Ellis Island.
Una di queste volte tornò con un po’ di dollari, e comprò circa quindici “tomoli” di terra nella Valle del Liri, vicino Montecassino. Di questa terra una piccola parte, meno di un acro, dopo quattro generazioni tra frazionamenti, divisioni, cessioni, successioni, è arrivata fino a me. Una terra che porta ancora le ferite della seconda guerra mondiale. E che ne sputa fuori i resti, eco e monito per chi non l’ha attraversata, non l’ha provata, la guerra.
Voglio meritarmela, conquistarmela, questa Terra Mia. Con un viaggio attraverso la stessa rotta e attraverso quattro generazioni. Ripercorrendo i passi del mio bisnonno, quei nodi attraverso l’immensità fino ad Ellis Island, su una nave cargo, partendo come lui a novembre, quando l’oceano fa più paura e l’Infinito così prossimo, per tentare di rivivere qualcosa dei suoi stati d’animo. Restare ad Ellis Island qualche giorno, percepire il riverbero degli eventi, continuare verso l’incognita dell’America, abitare i luoghi dove ha vissuto, sentire la fatica sulle rotaie e la forza di un obiettivo, il coraggio di un sogno.
Questa è una sfida all’ultima Vita, il cammino di un’esistenza alla ricerca dell’Identità. Ed è un documentario, una lunga soggettiva, girato con una videocamera tascabile. E un testo teatrale, scritto a mio modo, in modo musicale, tra l’epico e il rap-poetico.
Oggi, il nome del mio bisnonno è iscritto sul monumento commemorativo presente sull’isola, The American Immigrant Wall of Honor. Per quanto riguarda me, almeno un paio di volte, in passato, sono stato vicino a partire per gli Stati Uniti. In aereo, come tutti. Ma, per un motivo o per un altro, alla fine non sono mai partito. Il tempo riesce sempre a dare una spiegazione autentica degli eventi che ci capitano: la prima volta doveva essere in questo modo...
dovevo salpare!
Ellis Island is the Journey of Life.
In the late 1800s my great-grandfather decided to leave Italy for America. He was 21. He left Naples with the ship “Devonia”, traveling in Steerage, arriving to New York on Nov 26,1890, after 21 days of ocean. He was admitted to the United States, where he worked for the Pennsylvania Railroad. Since then, for over 30 years, he went back and forth five more times, always through Ellis Island.
When he returned to Italy with his saved dollars, he bought about fifteen "mounds" of land, located in the Valley of Liri, close to Montecassino. A small portion of this land, less than an acre, after four generations between divisions, allocations, trades and inheritances, came up to me. A land that still shows the wounds of World War II, its remains, as splinters of bombing, an echo and a warning for those ones who has not known, who has not experienced, the war.
I want to deserve it, to earn it, this “My Land”. With a journey through the same route and through four generations. I want to retrace my great-grandfather steps, leaving by a cargo ship for experiencing what he lived. Retracing those bonds through the immensity, up to Ellis Island, when the ocean is more frightening and Infinity so close, to revive some feeling of his moods. Staying at Ellis Island a few days, perceiving the reverberation of events, continuing to the “land of opportunity”, the unknown America, living places where he lived, feeling the sweat on the rails, the strength of his goal, the courage of a dream.
This is a challenge to the last drop of Life, the path of an existence in search of Identity. And it will be a documentary, a long point-person shooting, filmed with a pocket camera. And a theater solo, written in my way, musical measure, between epic and rap-poetic.
Today, the name of my great-grandfather is inscribed on the memorial wall on the island, The American Immigrant Wall of Honor. As far as I am concerned, at least a couple of times in the past I was close to leave for the United States. By plane, like everyone else. But in the end I never left. Time is always able to give an authentic explanation of the events that happens to us: the first time had to be this way...
I had to sail!
Primo obiettivo è raggiungere 1866 euro per il biglietto del viaggio in nave / First goal is to reach 1,866 euro for the ship ticket!
* Partner del progetto sono Boost the Arts e Caracò Editore / Project partners are Boost the Arts and Caracò Publisher.
** Nella Gallery trovi alcuni link ai miei precedenti lavori e un file .pdf con il BUDGET dettagliato del progetto / In the Gallery you can find some links to my previous work and a .pdf file with the detailed BUDGET of the project.
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