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Un libro per Peppe Ferraro

Una campagna di
Antonio Ricciardi

Contatti

Una campagna di
Antonio Ricciardi

Un libro per Peppe Ferraro

Un libro per Peppe Ferraro

Campagna terminata
  • Raccolti € 510,00
  • Sostenitori 4
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura

Una campagna di 
Antonio Ricciardi

Contatti

Il Progetto

Peppe Ferraro. I Muri: memoria storica, sovrapposizioni, identità.

L’Associazione Culturale Arterrima, con sede a Caserta, opera da alcuni anni sulla promozione artistica e coordina eventi culturali presso la omonima Arterrima contemporary house gallery  quali mostre, conferenze e incontri tra artisti e critici d’arte e promuove la produzione ed il confronto di questi in contesti ed ambiti internazionali.

con il patrocinio del

Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Seconda Università di Napoli che attraverso il lavoro di docenti, ricercatori, dottori di ricerca, ha condotto, negli ultimi anni, alcune ricerche relative alla produzione artistica in Terra di Lavoro relativamente al periodo che va dalla seconda metà del novecento fino ai giorni nostri.  Sono stati prodotti, in particolare, studi su figure di artisti che abbiano operato in un ambito locale e nazionale e mostrato, attraverso la propria opera, una perfetta aderenza e/o un’anticipazione riguardo temi artistici sperimentati negli stessi anni nel resto d’Europa e in America.

Insieme, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Seconda Università di Napoli e L’Associazione Culturale Arterrima, hanno ottenuto l’uso di alcune sale espositive per la presentazione della recente produzione artistica del Maestro Peppe Ferraro.

E' intenzione produrre una pubblicazione dedicata all’Artista Peppe Ferraro sulla sua attività artistica, ed a questa è destinata la raccolta fondi tramite PDB.

Il volume sarà presentato al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) il 20 febbraio 2016.

Notizie sull’artista

Peppe Ferraro

Nasce a Marcianise nel 1946 e svolge i suoi studi a Napoli, conduce la maggior parte della propria attività artistica a Marcianise, dove vive e lavora ancora oggi.

Dagli inizi figurativi (studente presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli ebbe come maestro Giovanni Brancaccio), al passaggio all'informale sotto il maestro Domenico Spinosa, la voglia di sperimentare e di valicare i limiti dell'artista demiurgo e creatore solitario all'interno del suo studio, porta Peppe Ferraro ad abbandonare l'individualismo per abbracciare l'associazionismo artistico e l'operare estetico nel sociale. Siamo nella metà degli anni Settanta e, con altri artisti casertani, fonda il collettivo Lineacontinua Terra di Lavoro: l'opera/oggetto lascia il posto all'intervento/esperienza. L'arte è vista come forma altra di rappresentazione della socialità e gli artisti sono a disposizone del popolo in una naturale posizione di interpreti e di semplificatori al fine di approdare ad una reale democratizzazione della cultura.

Con l'inzio degli anni Ottanta, Peppe Ferraro recupera la naturale tendenza alla pittura puntanto sempre l'attenzione sull'identità e sulla memoria postulata anche nel momento dell'associazionismo di Lineacontinua. Da questi presupposti muove l'interesse di Ferraro nei confronti delle realtà primigenie del territorio: l'indagine sul concetto/oggetto di "muro" e le sue sovrapposizioni lignee, vere e proprie stratificazioni di civiltà e culture, l’usura di oggetti intesi come segni del lavoro contadino locale.

IL PROGETTO

Si intende presentare un libro sull’artista ed insieme allestire una mostra, che raccoglie le ultime evoluzioni della prassi artistica di Peppe Ferraro.

Memoria storica,sovrapposizioni e identità sono le parole chiave dell'intero progetto.

La Memoria storica

Di questa sezione fanno parte elementi tridimensionali di dimensioni variabili, da venti a ottanta centimetri, che costituiscono la collezione: "muri". Si tratta di calchi ottenuti da un frammento di muro in tufo, solcato dal passaggio dei carri che trasportavano la canapa.  Non sono, dunque, semplici creazioni estetiche, quanto piuttosto stralci di memoria storica trasfigurati che, nella società liquida postulata da Bauman, si rischia sempre più spesso di perdere. Allo stesso tempo i "muri" sono per Peppe Ferraro anche un viaggio nella propria coscienza e nella propria identità. Il muro parla, racconta una storia, restituisce uno spaccato di memoria; i solchi sono vere e proprie persistenze antropologiche, segni di un comportamento umano e di un'esistenza ricca di ritualità e tradizioni. Peppe Ferraro analizza la storia, la sua storia e quella del suo territorio: lo fa, tuttavia, senza alcun tipo di nostalgia per un passato che non tornerà più; questi lavori, una sorta di ready-made di duchampiana memoria, sono semplici tracce alle quali lo spettatore attribuirà il significato che più ritiene consono.

Con l’intera esposizione si intende evidenziare, oltre al valore intrinseco della produzione del maestro Ferraro, la sua consonanza con un clima culturale che, nato nella seconda metà del novecento, è stato capace di dialogare con la produzione artistica più all’avanguardia in Europa nello stesso periodo.

I lavori dei quali si propone l’esposizione presso il PAN di Napoli, saranno descritti in un volume dedicato all’artista, al momento in corso di pubblicazione. Le fotografie sono a cura di Giovanni Izzo.

Si ringraziano i sostenitori dell'iniziativa che consentirà la produzione del volume.

Commenti (1)

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    Silvia Che il nostro muro possa arrivare lontano!

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