PER FARLA FINITA COL PROBLEMA DI HEIDEGGER E L'ANTISEMITISMO.

Il testo in esame riguarda l'incontro fra il più grande filosofo del '900 in odore di nazismo, Martin Heidegger, col più grande poeta di lingua tedesca, ebreo e con la famiglia sterminata nel campo nazista di Michajlovka, Paul Celan. Incontro avvenuto a Friburgo nell'Estate del '67. Argomento sempre di attualità, visto il recente, ma vetusto dibattito riportato in auge dalla pubblicazione de i 'Quaderni neri' di Heidegger, e del quale abbiamo la presunzione se non di risolvere almeno di riportare alle sue implicazioni essenziali, che esulino da una mera, circoscritta e spesso ipocrita disputa accademica. Segnalo che l’argomento, data la sua difficoltà proibitiva a ogni livello, è stato affrontato, quasi esclusivamente da specialisti e studiosi del settore, solo sul piano storiografico e/o filosofico, mentre sul piano della 'fiction’ e della drammaturgia in particolare – anche per la mancanza di documenti e testimoni diretti - i contributi si possono contare sulle dita di una mano. Fra questi si possono ricordare un testo della Jelinek incentrato però sul rapporto di H. con Hanna Arent e un radiodramma di John Banville, anch’esso, a mio giudizio, parziale e cmq inedito in Italia. Il 'mio' tentativo, a grandi linee, è stato, dunque, quello di rendere "drammaturgicamente" pregnante una materia che seppur incentrata su temi squisitamente filosofici, teorici e storico-culturali finiscono inevitabilmente per investire, almeno sul piano etico e sociale, se non di quello del pensiero, la totalità delle persone nei confronti della Storia, dei suoi disastri e di tutto ciò che ci identifica come individui ma, soprattutto, come "esseri umani". Trattandosi, inoltre, di un 'work in progress', fino a una sua eventuale pubblicazione o rappresentazione, mi riserbo la facoltà di variarne particolari, contenuti e impianto generale in vista anche di un suo adattamento cinematografico (i rimandi ipertestuali sono puramente indicativi come anche gli inserti originali) lasciando peraltro intatta la cifra di fondo. Ho ritenuto opportuno inoltre, per non appesantire ulteriormente il testo, di stralciare una doverosa prefazione che ne agevolerebbe la lettura, soprattutto da un punto di vista se non strettamente filologico (la mia presunzione non arriva a tanto) almeno sul piano prettamente storico speculativo, riservandomi anche qui il diritto di reintegrarla quanto prima.

Il progetto in questione che propongo alla vostra attenzione anche per eventuali collaborazioni, è finalizzato non solo ad una sua rappresentazione teatrale, ma anche ad un suo eventuale adattamento per lo schermo per il quale la prima rivestirebbe, quindi, un approccio propedeutico. Aggiungo che la cifra richiesta è puramente indicativa per un primo approccio al progetto che eventualmente verrà integrata in vista di prospettive future.

Grazie per l'eventuale interessamento.